Caro Direttore, qualche giorno fa ho letto con interesse la presa di posizione di Assoprovider contro la PEC, in effetti sono rimasto molto sorpreso.
Pensavo infatti che i provider si rammaricassero della bocciatura dell’articolo di legge che avrebbe resa obbligatoria la PEC per aziende e professionisti, secondo me avrebbe avuto infatti l’effetto di dare grande impulso alla diffusione di internet in Italia, sia con nuove connessioni che con più siti web e software relativi, tutte cose che dovrebbero fare la gioia dei provider.
Dice Assoprovider che i piccoli provider sono rimasti esclusi, probabilmente riferendosi ai requisiti minimi richiesti ai gestori: in realtà per registrare i domini la situazione non è molto diversa, l’accreditamento come registrar prevede dei requisiti minimi rilevanti, eppure i provider non hanno difficoltà ad acquistare i domini dai registrar e questa impostazione non ha certo impedito la diffusione dei siti web.
“Diritto di monopolio, Oligarchia” parole grosse che non trovano riscontro nella realtà, l’accreditamento al Cnipa è aperto a tutti coloro che hanno i requisiti e che soprattutto sono disposti ad investire fortemente nella PEC.
La concorrenza è viva ed ha già portato ad un vigoroso abbassamento dei prezzi di vendita: da 40 a 5 euro l’anno per una casella è stata la diminuzione del prezzo minimo di riferimento nel corso del 2006 (secondo le rilevazioni di Aruba Pec).
La diffusione giustamente è il punto importante: per dare il massimo della sua utilità la PEC deve avere una buona diffusione, la legge sarebbe alla fine un acceleratore di qualcosa che sta già avvenendo.
Vediamo il “cui prodest”:
Giova ovviamente ai gestori accreditati (come giustamente ha fatto notare Assoprovider) e quindi anche all’azienda che rappresento.
Giova alle aziende ed ai professionisti che risparmierebbero e velocizzerebbero di molto il processo della raccomandata (invia, aspetta ricevuta, rispondi, aspetta la ricevuta; una settimana almeno contro pochi secondi).
Interessanti i nuovi usi scoperti dagli utilizzatori che vanno ben oltre la raccomandata di carta: basta inviare una PEC con un allegato anche a se stessi per dare data e contenuto certo a fotografie digitali, programmi software, musica, filmati. Pensiamo ai SAL e progetti per geometri ed ingegneri, necessità di dimostrare l’esistenza del software per sviluppatori, data e contenuto dell’opera per cineasti, compositori e musicisti ma anche per articoli, libri o fotografie.
Giova alla pubblica amministrazione per risparmiare e velocizzare pratiche di qualsiasi tipo.
Giova ai cittadini indirettamente per il risparmio sulla spesa pubblica e direttamente perché potrebbero interagire con maggiore sicurezza con aziende, banche e pubblica amministrazione (Interessante l’uso a protezione dei consumatori online, anche se sprovvisti di PEC. Se i commercianti online dovessero usare la PEC per comunicare ai clienti conferme d’ordine, garanzie e condizioni contrattuali, i venditori resterebbero impegnati anche in mancanza di PEC da parte del consumatore con evidenti maggiori garanzie per quest’ultimo).
Giova a tutto l’indotto di internet: connettività, hardware, software, siti web etc per l’effetto trainante derivante dall’obbligo per tutte le aziende ed i professionisti di dotarsi dello strumento.
Giova sicuramente ai provider, anche a quelli che non vogliono investire per diventare gestori. Oltre a beneficiare dell’incremento della richiesta di servizi internet possono anche usufruire di servizi PEC a livello wholesale, Aruba PEC ha già pubblicato una offerta specifica cost-oriented per operatori e non dubito che altri gestori saranno interessati e disponibili ad offerte simili.
Con la PEC l’Italia in questo momento è all’avanguardia mondiale con un sistema di comunicazione elettronica semplice e con validità legale. Remare contro solo con la logica del “non mi fanno giocare, quindi cerco di buca=
re il pallone” mi pare veramente riduttivo.
Allora ci si potrebbe domandare: ma se giova a tutti, allo Stato non costa nulla e per aziende e professionisti sarebbe un risparmio e non una spesa come sostenuto da alcuni in parlamento, perché molti politici hanno votato contro? Forse per mancanza di informazione e forse anche perché alla fine c’è qualcuno che si rattrista pensando al successo della PEC: sono i fax e le raccomandate di carta che si rattristano, ma visto che le raccomandate hanno sorriso per un secolo ed il fax per un paio di decenni direi che potrebbe essere tempo per loro di smetterla.
Cordiali saluti
Giorgio Cecconi
Amministratore Unico
Aruba Pec spa