Già domani il Consiglio dei Ministri potrebbe visionare una bozza di decreto che contiene la proposta di diminuzione dell’IVA sugli ebook dal 22 al 10 per cento.
La riduzione è contenuta nel decreto legge per la tutela e lo sviluppo del patrimonio culturale: a proporre la modifica, che ha anche il supporto degli editori che anzi vorrebbero una totale equiparazione con il cartaceo , è il ministero per i Beni e le attività culturali ora presieduto da Dario Franceschini.
L’Europa d’altronde, sembrerebbe chiedere il contrario: nel 2012 la Commissione Europea aveva ordinato a Francia e Lussemburgo di allineare, aumentandola, l’IVA sugli ebook – rispettivamente al 7 ed al 3 per cento – a quella generale imposta ai beni e servizi digitali.
Nonostante questo, la questione della tassazione sul libri è tornata d’attualità in Italia lo scorso dicembre , quando il pacchetto normativo conosciuto con il nome “Destinazione Italia” per cercare di contrastare la crisi dell’editoria ha introdotto una detrazione fiscale del 19 per cento sulle spese sostenute nel corso dell’anno solare per l’acquisto di libri , per un massimale di 2mila euro a persona di cui mille per i testi scolastici ed universitari: il problema è che questa spesa non prende in considerazione gli ebook, su cui già grava una tassazione molto superiore al cartaceo.
Al momento, mentre i libri cartacei hanno infatti un’Iva al 4 per cento, quelli digitali sono equiparati ai beni e servizi digitali e quindi hanno un’Iva al 22 per cento.
Claudio Tamburrino