Basta con le stampe 3D a distanza , non occorrono più ore per assemblarsi una stampante che si autoreplica . Ora la stampa 3D la si può avere sul proprio desktop , accanto al computer: è Alaris 30 di Objet, la prima 3D Desktop Printer .
Ha un grosso coperchio che ricorda molto quello delle famose – e rumorosissime, in caso di coperchio aperto – line printer dei CED di qualche “luna” fa (vedi figura sulla destra), ma dentro c’è tutt’altro: al posto della meccanica di stampa per carta a modulo continuo c’è una vera e completa stampante tridimensionale , in grado di tirar fuori oggetti grandi fino a 30 per 20 per 15 centimetri , con una risoluzione di 600 per 600 per 900 dpi .
Già: con l’arrivo di questi gioielli cambia un paradigma . Prima si diceva: “stampa fogli fino a 21 per 29,7 cm” (ovvero il formato A4), mentre ora di dimensioni occorre darne tre. In precedenza, la risoluzione si dichiarava con un solo valore sottintendendone uno, ora occorre fornirne tre. E a proposito di dimensioni, la Alaris 30 non è proprio minuscola: il suo ingombro (stavolta di dimensioni se ne danno tre, come sempre) è di 82,5 per 62 per 59 centimetri . La scrivania deve essere robusta, perché pesa 83 chilogrammi . Nella figura a sinistra, l’aspetto della stampante a confronto con una persona e, sotto, un modellino di auto stampabile con la Alaris 30.
La stampantona consuma 1,5 Kilowatt . Per ora, niente di “verde”, dunque: qualcosa è necessario sacrificare per avere sul tavolo sul desktop un oggetto che ricorda da vicino lo Star Trek Replicator . Su prezzo e disponibilità, anche se alcuni ipotizzano cifre intorno ai 40mila dollari , non c’è ancora alcuna notizia certa, ma sulla brochure non mancano i riferimenti per contattare l’azienda in Israele, America, Germania, Asia e Cina.
I più curiosi, assistendo al filmato qui di seguito, potranno tra l’altro osservare la riproduzione di un tostapane, i cui leveraggi sono stati stampati “all’interno” dell’oggetto e, manovrandoli, funzionano esattamente come quelli reali.
Marco Valerio Principato