Una alleanza tra le due sponde dell’oceano per combattere l’adescamento di minori online: l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno siglato un’intesa che impegna 48 paesi a unire le forze nel contrasto ai network dediti allo sfruttamento dei minori in Rete. Oltre agli USA e ai 27 stati membri dell’UE, l’impegno coinvolge anche Australia, Nuova Zelanda, Cambogia, Tailandia, Filippine, Giappone, Vietnam, Corea del Sud, Nigeria, Svizzera, Turchia e Ucraina.
La responsabilità assunta – come spiegato dal Commissario europeo per gli Affari Interni, Cecilia Malmstroem – riguarda la protezione dei minori in qualsiasi luogo essi vivano e la cattura dei criminali in ogni luogo in cui si trovino a operare : l’unico modo per raggiungere questo obiettivo, spiega Malmstroem, è quello di collaborare per esprimere un’azione globale più coordinata . Soltanto un anno fa, prima l’ Europa e poi gli Stati Uniti hanno concluso importanti operazioni internazionali contro il pedoporno, con arresti e chiusure di reti sovranazionali online.
L’alleanza globale prevede l’intervento diretto dei ministri della giustizia e dell’interno dei singoli paesi, che avranno l’incarico di sostenere le policy stabilite a livello centrale. Queste includono le attività volte all’identificazione e alla protezione delle vittime, alla conduzione delle indagini e alla punizione dei molestatori, al rafforzamento dell’azione di informazione sui rischi presenti online per i minori e alla riduzione della pedopornografia in Rete. Gli stati dovranno dunque raggiungere obiettivi operativi ed effettuare interventi specifici in linea con le giurisdizioni nazionali.
Al fine di rendere un simile impegno efficace, sarà adottato un meccanismo di monitoraggio : in primo luogo, i governi faranno il punto sulle norme esistenti sul piano nazionale e annunceranno le azioni previste in agenda. Dopo due anni, i singoli referenti avranno il compito di riferire sull’implementazione delle decisioni assunte, valutare i miglioramenti ottenuti e decidere ulteriori interventi.
Secondo quanto riferito da Malmstroem, la Russia, invitata a sottoscrivere l’accordo, non ha ancora aderito. Si tratta di una defezione rilevante secondo il commissario europeo, intenzionata a discutere della questione con le autorità giudiziarie di Mosca.
Cristina Sciannamblo