Roma – La battaglia lanciata da Karl Auerbach per portare trasparenza nell’organismo internet più travagliato e meno trasparente, l’ente di supervisione sui domini ICANN, sembra avere ottime possibilità di successo a discapito di coloro che vorrebbero impedire di far conoscere quali sono le entrate e quali le spese dell’ICANN.
Proprio la denuncia che Auerbach presentò lo scorso marzo , in qualità di membro at-large di ICANN eletto dall’utenza internet, ora costringe l’Ente a consegnare allo stesso, entro il prossimo 9 agosto, praticamente tutti i documenti contabili. Con questi, secondo le leggi dello Stato della California, Auerbach potrà fare quel che ritiene utile, persino pubblicarli non prima di 10 giorni dal momento della ricezione.
L’imbarazzo per gli organismi direttivi dell’ICANN, già alle prese con un contestato progetto di riforma , è alle stelle. Il giudice che presiede il caso, infatti, ha dichiarato non solo che Auerbach ha il “diritto assoluto” di “ispezionare e copiare tutti i libri, la contabilità e i documenti di ogni genere” ma anche che le procedure con cui l’ICANN ha cercato di limitare le capacità di ispezione di Auerbach violano la legge.
Tutto questo dà ulteriore forza alle tesi di Auerbach, secondo cui l’ICANN deve entrare, se vuole sopravvivere, e per il bene di tutta la comunità internet, in una nuova fase di trasparenza e soprattutto di partecipazione democratica. Proprio quella partecipazione che l’ultimo progetto di riforma su cui l’ICANN sta lavorando vuole cancellare. Situazioni limite che hanno già spinto un influente senatore di Washington a chiedere il commissariamento dell’ICANN .