Diciannove isole minori saranno presto dotate di connessione ad alta velocità. L’impegno è stato firmato dal Comitato Banda Ultra Larga (COBUL) e coinvolge le seguenti realtà:
- Capraia,
- Levanzo,
- Marettimo,
- Stromboli,
- Alicudi,
- Panarea,
- Filicudi,
- Salina,
- Lampedusa,
- Linosa,
- Pantelleria,
- Ustica,
- Ponza,
- Ventotene,
- Santo Stefano,
- San Pietro,
- Asinara,
- San Nicola e
- San Domino.
Il Comitato è composto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero per la Pubblica Amministrazione, dal Ministero per gli Affari Regionali e Autonomie, dal Ministero per il Sud e la Coesione territoriale, dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, dal Presidente della Conferenza delle regioni e delle Province autonome e da Infratel Italia, società in house del MiSE, per l’attuazione e il monitoraggio della strategia – con il supporto tecnico di Agid e Agenzia per la coesione territoriale.
L’impegno ha duplice valenza. Da una parte rappresenta una importante risorsa per le attività locali, in gran parte improntate sul turismo ed inevitabilmente dipendenti dalla capacità di “stare” online. Dall’altra è altresì una simbolica mano tesa a tutte quelle aree periferiche (o “interne” che dir si voglia) di un Paese che ha il dovere assoluto di investire su quel microtessuto imprenditoriale che costella un territorio tanto frammentato e tanto ricco di microdiversità. Le chiamano “isole minori”, del resto, soltanto per questione di superficie: in realtà rappresentano altrettanti biglietti da visita per l’attrattiva turistica italiana nel mondo, dunque ogni investimento su questi territori rappresenta un investimento sul “brand” Italia.
Se la banda ultralarga può essere il nuovo ormone che darà impulso al sistema nervoso del Paese, allora il fatto che ora le terminazioni possano giungere fino a queste diciannove splendide realtà (in grado di far brillare gli occhi ai turisti di tutto il mondo) significa che l’Italia ha capito di avere importanti carte da giocarsi. La banda ultralarga è un fattore abilitante che può e deve curare problemi cronici di cui l’Italia soffre da troppo tempo.