Chi desidera supportare l’attività di UNICEF a sostegno dei bambini nel mondo da oggi può farlo non solo mettendo mano al proprio portafogli, ma anche al wallet. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia accetta infatti donazioni effettuate in criptovalute: si parte con quelle più note e utilizzate ovvero Bitcoin ed Ethereum.
Bitcoin ed Ethereum per l’UNICEF
Considerata la volatilità che da sempre contraddistingue il valore delle monete virtuali, UNICEF ha stabilito che le somme così ricevute saranno destinate a progetti attuati nel minor tempo possibile come l’acquisto di medicinali, di protezioni per contrastare la diffusione delle patologie o per l’invio di acqua e cibo nei territori più bisognosi. In questo modo non si rischia una svalutazione della cifra sul medio-lungo periodo con conseguenze facilmente immaginabili.
Le blockchain alla base di Bitcoin ed Ethereum consentiranno inoltre a chi effettuerà le donazioni di monitorare a quali iniziative saranno destinati i fondi, attraverso quella che potremmo definire una sorta di tracciabilità. Il principio è lo stesso che potrebbe un giorno non troppo lontano rendere concretamente utili le DLT (Distributed Ledger Technology) in ambito produttivo e industriale ad esempio per certificare la provenienza delle materie prime nelle industrie alimentare, tessile e automotive così come per la lotta ai farmaci contraffatti.
Tra coloro che per primi hanno scelto di accettare l’invito c’è proprio la Ethereum Foundation che ha contribuito versando 100 ETH: nel momento in cui viene scritto e pubblicato questo articolo corrispondono a circa 17.500 euro. Serviranno a finanziare tra gli altri il progetto GIGA di UNICEF che intende fornire la connessione Internet in tutte le scuole del mondo.