Telefono, cellulari, radio, video, computer: tutti, ma proprio tutti i mezzi di comunicazione possibili verranno impiegati dall’UNICEF per mettere in contatto i bambini di tutto il mondo . L’organizzazione umanitaria ha deciso di allargare il raggio di azione del suo operato, e per farlo non disdegnerà qualsiasi strumento adatto ad avviare il dialogo tra le culture.
Per questo ha avviato una serie di progetti, tra cui uno denominato UNIWIKI : al suo interno si sviluppa l’iniziativa Connecting Classrooms , che metterà in comunicazione un gruppo di studenti newyorkesi e tedeschi con loro coetanei in Uganda ed Etiopia .
Attraverso videoconferenze, messaggi SMS, e comunicazioni via web, i ragazzi potranno conoscersi e imparare qualcosa delle altrui culture, nonché dare vita ad un documento condiviso attraverso un Wiki che racconti le loro realtà, le aspettative e le paure per il futuro, così da offrire uno spaccato verosimile dell’attuale condizione dell’infanzia nel mondo.
Ma UNICEF è anche al lavoro con OLPC e Google per un’altra iniziativa, denominata Our Stories : l’obiettivo è raccogliere cinque milioni di storie da altrettanti ragazzi di tutto il mondo, registrarle in audio e pubblicarle online suddivise per argomento.
Per permettere ai ragazzi di accedere a queste storie, UNICEF punta a dotarli di computer e connessioni ad Internet via cellulare. Per Terra Weikel, portavoce dell’organizzazione, la penetrazione della banda larga nei paesi in via di sviluppo è insufficiente: i telefonini, al contrario, nel 2010 dovrebbero essere in grado di raggiungere il 90 per cento della popolazione mondiale.( L.A. )
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