Universal, un'etichetta per YouTube

Universal, un'etichetta per YouTube

I pionieri della produzione rap a caccia di talenti da foraggiare e valorizzare. Lo scenario è YouTube, la madrina è una major che sta imparando a non preoccuparsi e ad amare il digitale
I pionieri della produzione rap a caccia di talenti da foraggiare e valorizzare. Lo scenario è YouTube, la madrina è una major che sta imparando a non preoccuparsi e ad amare il digitale

Uno scenario per il reclutamento e la valorizzazione di artisti da incoraggiare e far crescere, una platea per milioni di cittadini della rete amanti della musica e di tutto ciò che circonda il mondo della musica: Universal ha posato il suo sguardo su YouTube, che presto sarà partner e sede di una nuova etichetta, All Def Music.

Russel Simmons , storico produttore che da anni opera con successo nell’ambito del rap e dell’hip hop, sarà il nocchiere dell’esperimento, affiancato dal collega Steve Rifkind e da Brian Robbins , pioniere nel fondere l’intrattenimento con il business su YouTube. All Def Music, la cui epifania su YouTube è già avvenuta sotto forma di Multichannel Network , sarà lanciata ufficialmente negli ultimi mesi del 2013.


Tutto avverrà attraverso YouTube : la piattaforma sarà un bacino dal quale attingere talenti, magari già premiati dalle visualizzazioni dei cittadini della rete, artisti da far convergere sui propri canali e da valorizzare con la visibilità sulla scena mainstream che solo le risorse di una major possono amplificare.

“Trovare nuovi artisti in modi diversi e in posti diversi è sempre stato il comune denominatore di quello che facciamo” ha spiegato Lucian Grainge, a capo di Universal Music. Ed è effettivamente quello che Universal è riuscita a fare anche dentro al Tubo : superata la diffidenza iniziale, dopo una lunga battaglia a suon di richieste di takedown, è riuscita a far fruttare tormentoni come le hit di Justin Bieber e Gangnam Style presso una platea sempre più vasta e sempre più orientata alla musica .

La rete di All Def Music sarà potenziata da strumenti di analisi e di tracciamento, per scovare le tendenze e per studiare l’emergere degli artisti presso il pubblico della Rete. “Non c’è nulla che non possiamo monitorare o tracciare – ammicca Rob Wells, ai vertici della divisione digitale di Universal – Può sembrare orwelliano, ma è proprio in questo che l’ambiente digitale ci può migliorare”.

“Molto di quello che succede online non è gestito in maniera adeguata” ha osservato Simmons, la cui missione sarà quella di orientarsi nell'”enorme spazio bianco” della Rete per rintracciare artisti che operano in “mondi separati”, in underground digitali dai quali è difficile emergere senza l’appoggio di un produttore.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
24 lug 2013
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