Catturare l’attenzione degli studenti è una sfida per molti docenti, non solo per quelli universitari. Tuttavia, se si potesse assistere a una lezione di fisica di Albert Einstein o a una masterclass di design di Coco Chanel, probabilmente anche lo studente più svogliato sarebbe interessato.
Questo scenario fantascientifico potrebbe diventare realtà per gli studenti britannici, grazie all’uso dell’olografia che permette di “teletrasportare” docenti ospiti da tutto il mondo. Si tratta della stessa tecnologia che ha reso possibile riportare sul palco cantanti che si sono ritirati dalle scene o scomparsi, come nel caso di Elvis Presley.
Loughborough University: pioniera nell’uso degli ologrammi
L’Università di Loughborough è la prima in Europa a sperimentare le applicazioni di questa tecnologia nel campo dell’istruzione. Il suo obiettivo è di arricchire il curriculum degli studenti con lezioni di esperti internazionali in vari ambiti. Ad esempio, gli scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) potranno insegnare agli studenti di moda come creare spettacoli coinvolgenti, mentre gli studenti di management potranno affrontare situazioni aziendali difficili con l’aiuto di relatori del settore.
Vikki Locke, direttrice degli studi universitari presso la business school di Loughborough, riferisce che gli studenti hanno accolto con grande entusiasmo l’utilizzo di ologrammi dei docenti durante le lezioni. Apprezzano molto questa tecnologia immersiva, al punto da volersi scattare dei selfie con le figure olografiche dei professori, da loro ritenute molto più coinvolgenti e realistiche rispetto a una persona bidimensionale su schermo o una videochiamata.
Dopo un anno di sperimentazione, l’università prevede di integrare formalmente gli ologrammi nel programma di studi a partire dal 2025, vista la reazione positiva degli studenti che si sentono più motivati ad apprendere con questo innovativo metodo didattico.
Gli ologrammi: non solo per l’istruzione
L‘olografia non è solo utile per l’istruzione, ma anche per altri settori. Le unità olografiche basate su scatole sono vendute da Proto, con sede a Los Angeles, i cui clienti includono aziende come BT e IBM, che le usano nelle riunioni per ridurre la necessità di viaggi aziendali. Proto collabora anche con il rivenditore di moda H&M di Stoccolma per la realizzazione di display interattivi per i prodotti.
Gary Burnett, professore di creatività digitale presso la Loughborough University, ha sottolineato che le diverse tecnologie immersive e l’intelligenza artificiale sono le nuove forme di alfabetizzazione. Gli studenti devono capire cosa significa usarle, essere in quei mondi, sperimentarli, interagire con essi, e queste sono tutte competenze necessarie per le loro future carriere.
I benefici dell’olografia per la sostenibilità
L’olografia potrebbe anche contribuire alla strategia di sostenibilità dell’università, riducendo la necessità di far arrivare in aereo i relatori ospiti e facilitando le collaborazioni di ricerca internazionali. Inoltre, consentirebbe di diminuire l’utilizzo di materiali da parte degli studenti di ingegneria, design e arti creative che realizzano prototipi.
Un ulteriore vantaggio è la possibilità per i docenti di mostrare in modo più semplice e chiaro attrezzature complesse, come motori industriali, rispetto a quanto permesso da una videochat. Gli ologrammi garantirebbero una spiegazione più coinvolgente ed efficace.