La stretta di mano che unisce l’Università di Pisa e OpenAI è la prima del suo genere in Italia. Insieme, le due realtà, collaboreranno per definire le future applicazioni dell’intelligenza artificiale nell’ambito accademico (e non solo), relative alla didattica, alla ricerca e alle attività amministrative.
IA e mondo accademico: Università di Pisa con OpenAI
Un’alleanza, così è definita nel comunicato ufficiale, che scaturisce dall’acquisizione della licenza per l’utilizzo di ChatGPT Edu da parte dell’ateneo toscano. Si tratta della versione del chatbot annunciata nei mesi scorsi, basata sul modello GPT-4o e pensata per mettere le potenzialità dell’IA a disposizione di studenti, docenti, ricercatori e addetti ai lavori, attraverso un approccio responsabile.
UniPi, va detto, ha già all’attivo diverse iniziative legate all’intelligenza artificiale: dai programmi di laurea magistrale ai corsi post-laurea, senza dimenticare il laboratorio multidisciplinare GoodAI-Labs, finanziato dal PNRR. Inoltre, coordina a livello nazionale il progetto Human-Centred AI. Queste le parole di Antonio Cisternino, presidente del Sistema Informatico d’Ateneo.
L’Università di Pisa usa la tecnologia di OpenAI da oltre un anno per offrire servizi all’avanguardia alla propria comunità ed è tempo di approfondire questa proficua relazione. Per questo abbiamo deciso di entrare nel programma dedicato alle Università e di essere tra i primi al mondo a sperimentare come le tecnologie ChatGPT Edu possano essere impiegate nelle attività didattiche e di ricerca, insieme ad altri importanti atenei internazionali come Harvard e Oxford.
L’Università ha iniziato a utilizzare i prodotti e i servizi di OpenAI oltre un anno e mezzo fa, partendo dell’integrazione dell’API di ChatGPT nel progetto open-source Oraculum/Sibylla. Si tratta di un sistema per la gestione della conoscenza, finalizzato alla creazione di chatbot IA capaci di fornire informazioni precise sulle normative e procedure universitarie, in qualsiasi lingua. Prosegue Cisternino.
Al primo evento mondiale di OpenAI dedicato dall’education, dove ho partecipato insieme alla CRUI, insieme a rappresentanti di università di tutto il mondo, si è discusso di come l’AI possa essere impiegata nella formazione. Questo ci permetterà di provare in anteprima i nuovi prodotti rilasciati da OpenAI, come è avvenuto per Canvas, e di essere all’avanguardia in un settore della ricerca che è in continua espansione.