Con il rilascio del servizio Android Device Manager ora anche gli smartphone equipaggiati con l’OS di Mountain View sono rintracciabili da remoto in caso di furto o smarrimento, in modo tale da preservare l’integrità dei dati in essi contenuti. Proprio come iOS fa già da tempo. Gli appassionati, viste le novità, si sono dati un po’ da fare , e hanno scoperto ad esempio che dentro la beta di iOS 7 è contenuta una funzionalità molto particolare che pone qualche dubbio sul potenziale rischio privacy che l’utilizzo di queste funzioni comporta. E, di riflesso anche alla luce delle capacità documentate di Android 4.3, anche sui terminali Google.
L’utente Ladino del forum Protectus.de ha scovato una interessante funzione nascosta nei menu di configurazione di iOS 7 beta 5 : seguendo il percorso
Impostazioni > Privacy > Localizzazione > Servizi di sistema > Posizioni frequenti > Cronologia
si può visualizzare una mappa come quella in figura che identifica con una precisione notevole gli spostamenti compiuti dal proprietario del terminale. Niente di nuovo, sono anni che gli strumenti come Google Now su Android fanno qualcosa di simile: ma comunque si tratta di un’epifania rivelatoria, che pone l’accento sulla quantità di informazioni che è possibile prelevare da uno smartphone da parte di tutte le applicazioni abilitate a consultare i dati sulla geolocalizzazione.
Le perplessità si ripercuotono su Google visto che, come detto, già da tempo chi desidera può abilitare il servizio Now su una versione recente di Android, il quale basandosi sulle abitudini dell’utente suggerisce deviazioni o mete alternative sul percorso abituale quotidiano. Se a questo si unisce una funzione introdotta con Android 4.3, di cui si era già discusso , ovvero la possibilità di consentire l’utilizzo del WiFi anche quando in generale disabilitato sul terminale , ecco che diviene pensabile non solo rintracciare il telefono smarrito, ma anche registrare una posizione più o meno precisa del terminale in qualsiasi momento basandosi sulle reti wireless a portata in un dato istante.
In entrambi i casi, sia su iOS che su Android, le funzioni di questo tipo possono essere disabilitate, e in ogni caso non si tratta di novità assolute : ma poiché di default sono attive , gli utenti meno scrupolosi potrebbero essere all’oscuro della quantità di dati che mettono a disposizione sui propri spostamenti quotidiani. Uno sviluppatore con cattive intenzioni potrebbe carpire informazioni potenzialmente sensibili sull’ubicazione di casa e lavoro di un ignaro cliente.
Luca Annunziata