Uomo su Marte, un viaggio duro e pericoloso

Uomo su Marte, un viaggio duro e pericoloso

Per Elon Musk, la colonizzazione del Pianeta Rosso sarà irta di difficoltà. Alcuni dei primi coloni perderanno probabilmente la vita. Si tratta però di un rischio da correre per spianare la strada ad un nuova civiltà spaziale
Per Elon Musk, la colonizzazione del Pianeta Rosso sarà irta di difficoltà. Alcuni dei primi coloni perderanno probabilmente la vita. Si tratta però di un rischio da correre per spianare la strada ad un nuova civiltà spaziale

Dopo le recenti esternazioni di stampo quasi filosofico sulla realtà virtuale, il miliardario Elon Musk torna con i piedi sul suolo, ma non quello della Terra, bensì quello di Marte. Se i programmi erano di comunicare a settembre 2016 i piani di SpaceX per la colonizzazione del Pianeta Rosso, l’entusiasmo di Musk continua a trapelare, insieme a nuovi dettagli della missione in programma per il 2020.

Elon Musk

In un’ intervista rilasciata al Washington Post , Musk ha dichiarato che il viaggio verso Marte si annuncia “duro, rischioso, pericoloso, difficile”, dimostrandosi però fiducioso rispetto al fatto che molte persone si metteranno in fila per partecipare al programma per la colonizzazione di Marte, proprio come avvenne in passato con la costituzione delle colonie inglesi. “Alcune persone vogliono essere pionieri”, ha aggiunto Musk.

La colonizzazione del quarto pianeta del Sistema Solare, tuttavia, non avverrà prima che siano stati predisposti viaggi programmati per l’approvvigionamento di materiale e sostanze necessari per la sopravvivenza dei nuovi abitanti. Tali cargo, inoltre, potranno essere inviati soltanto ogni 26 mesi , in coincidenza con minima distanza fra le orbite dei due pianeti. In sostanza, si tratta di programmare viaggi come avviene per treni merce, con cadenza regolare.

Capsula Red Dragon di SpaceX

A partire dal 2018, SpaceX prevede di inviare su Marte un velivolo spaziale privo di equipaggio. L’obiettivo è quello di conseguire nel 2025 il primo viaggio di un equipaggio umano , a bordo del Mars Colonial Transporter (MCT). Secondo quanto svelato dall’imprenditore sudafricano, l’attrezzatura sarebbe stata costruita per essere compatibile sia per il trasporto con vettori di SpaceX che con quelli di altri operatori. I primi voli, inoltre, serviranno per studiare e meglio comprendere la navigazione interplanetaria, consentendo alla società di testare la propria capacità di atterrare in sicurezza su Marte.

La NASA ha assicurato in precedenza il proprio “supporto tecnico” (senza partecipare al finanziamento) alla missione del 2018, in cambio di ciò l’ente spaziale statunitense ha definito come “preziosi” i dati sulla discesa e sull’atterraggio. L’ente spaziale statunitense sta infatti progettando una propria missione con l’obiettivo di portare su Marte un equipaggio umano entro il 2030.

Il vettore Falcon Heavy di SpaceX

SpaceX aveva già rivelato che per la missione del 2018 la società aerospaziale privata avrebbe impiegato una capsula Dragon modificata ( Red Dragon ) a bordo di un vettore Falcon Heavy , il cui primo stadio sarà alimentato da 27 motori. Musk ha poi ammesso che la società dovrà “avere fortuna” e spera che “le cose vadano secondo i piani” per sfruttare una finestra di lancio, per il volo con equipaggio, verso la fine del 2024, con l’ ammartaggio previsto per il 2025, precisando inoltre che sarà necessario “disporre di un’architettura che consenta la creazione di una città autosufficiente su Marte”, con l’obiettivo di costituire una vera e propria civiltà spaziale. Il miliardario ha infine precisato che la prima missione del MCT non avrà molti passeggeri in quanto “se qualcosa andasse storto”, come paventato da molti, “vogliamo rischiare il minor numero di vite possibile”.

Thomas Zaffino

Fonte immagini: 1 , 2 , 3

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Pubblicato il
15 giu 2016
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