La tecnologia di comunicazione nota come Universal Plag and Play (UPnP) è affetta da ben tre diverse tipologie di falle, e il numero di dispositivi di rete vulnerabili si conta a decine di milioni: a diffondere la (preoccupante) notizia è Rapid7, pubblicando uno studio realizzato dal creatore di Metasploit (e attuale CTO di Rapid7) HD Moore.
Lavorando per mesi nella raccolta di indirizzi IP e nel test delle macchine connesse a Internet, Moore ha identificato 80 milioni di IP unici che hanno risposto ai pacchetti UPnP inviati dal ricercatore: di questi, 50 milioni sono risultati suscettibili alle vulnerabilità identificate nello studio.
UPnP è composto da una serie di protocolli usati per facilitare la connessione e l’enumerazione in rete di ogni sorta di dispositivi elettronici, dai gadget dell’elettronica di consumo fino ai router domestici e non. Le falle sono state identificate nel protocollo di presentazione (SSDP) e nelle implementazioni HTTP e SOAP (Simple Object Access Protocol) di UPnP.
I rischi di sicurezza generati dalle vulnerabilità potrebbero portare – nel peggiore dei casi – a impostare una porta aperta all’interno di un firewall, e anche se al momento gli exploit sono difficili da realizzare non è difficile immaginare la crescita di interesse a riguardo da parte di hacker e cyber-criminali.
Le falle di UPnP rappresentano un problema di livello industriale , interessando 6.900 diversi dispositivi di rete realizzati da 1.500 produttori: Rapid7 ha collaborato con lo US-CERT per avvertire il maggior numero di aziende interessate, e in attesa di patch e firmware aggiornati – laddove sarà possibile applicarli – il consiglio per amministratori IT e proprietari di router domestici è quello di disabilitare UPnP quanto prima.
Alfonso Maruccia