Roma – “In relazione all’entrata in vigore del Decreto Legge 22 marzo 2004 n.72, AIIP suggerisce ai propri associati l’invio della seguente comunicazione”. Questo si legge da due giorni sulla home page dell’ Associazione italiana internet provider , una nota nella quale si “avvisano” i fornitori di servizi italiani dell’entrata in vigore del DL Urbani e delle conseguenze che ciò può portare sulle attività degli ISP.
Questa invece la comunicazione consigliata ai provider, già visibile peraltro dalla home page di MC-link , uno dei primi fornitori di accesso italiani:
“Gentile cliente,
I titolari di diritti di proprietà intellettuale segnalano talora ai fornitori di accesso e di servizi Internet indirizzi IP cui imputano eventuali violazioni di tali diritti. Tale attività di indagine è svolta autonomamente dai titolari dei diritti senza alcun contributo diretto dei fornitori di accesso e di servizi.
A tutela della privacy dei nostri clienti e nel rispetto dell’articolo 15 della Costituzione, la nostra azienda non ha mai effettuato, e non intende effettuare, alcuna verifica delle segnalazioni ricevute se non a valle di una specifica disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
A sua tutela, le rendiamo noto che il Decreto Legge 22 marzo 2004 n.72, obbliga ora TUTTI i fornitori di accesso e di servizi che abbiano avuto notizia della diffusione – anche tramite programmi di file-sharing – di opere cinematografiche e assimilate per le quali non si detengono i diritti di diffusione, ad informare il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno.
Per evitare coinvolgimenti in eventuali vicende giudiziarie conseguenti alle segnalazioni dei titolari dei diritti di proprietà intellettuale, la invitiamo pertanto a verificare con attenzione la tipologia di materiale eventualmente scaricato o reso disponibile tramite i servizi forniti”.
Intanto non si fermano le proteste contro il decreto. Mentre cresce il numero di aderenti alla petizione online contro il DL, gli annunci di azioni si moltiplicano. L’ Anacron Group Italy in una vibrante nota di protesta arriva a proporre a chi gestisce un sito di ospitare sulle proprie pagine lo stralcio di qualche film o una traccia audio di un film, in una sorta di azione di “auto-denuncia” contro il decreto.
Si mobilitano peraltro anche i frequentatori di siti come laquintacolonna che sui forum promuovono una email ai provider. Secondo alcuni degli intervenuti, avrebbe un senso minacciare la disdetta delle proprie connessioni ADSL. Ma si propone anche lo sciopero degli acquisti di CD e DVD per il mese di maggio, una proposta peraltro nata e rimbalzata anche su Usenet e alcuni altri siti.
C’è anche qualcuno che decide di listare a lutto la propria home page.
In questa situazione, a mezzo tra incertezza normativa e protesta diffusa, peraltro, sono giunte nei giorni scorsi le dichiarazioni del ministro alle Comunicazioni Maurizio Gasparri secondo cui è necessario rivedere il decreto legge nella parte che riguarda la pirateria per “trovare il giusto equilibrio tra la tutela della proprietà intellettuale ed altri diritti costituzionalmente garantiti, come la libertà di manifestazione del pensiero”.