L’esercito statunitense continua la sua ricerca di soluzioni militari avanzate attingendo da fonti e risorse spesso impensabili : ora anche il paintball , gioco d’azione fatto di fucili ad aria compressa che sparano proiettili di vernice, fa parte del suo arsenale. La U.S. Army ha infatti già mutuato il fucile classico utilizzato in questa disciplina facendolo diventare un’arma utile a disperdere le folle, e lo stesso fucile adesso è soggetto ad un nuovo restyling, con lo scopo di creare un’arma non letale più piccola e leggera da implementare sulle armi già in dotazione ai soldati.
Il nuovo fucile, creato dall’azienda di giocattoli Lund & Company costituirà l’evoluzione del modello FN303 , già in uso da parte di Esercito e Polizia statunitense. Spinto da un finanziamento di oltre 700 mila dollari, il progetto ha come scopo finale quello di rilasciare una nuova arma più sicura e più leggera, dotata anche di un nuovo sistema di propulsione. La caratteristica principale di questo tipo di arma è quella di poter sparare colpi ad una velocità variabile, elemento che determina la forza d’impatto del proiettile sia esso fatto di gomma, vernice o ripieno di spray al peperoncino.
L’erede di FN303 sarà in grado di sparare fino ad un massimo di 150 metri, pari al triplo della capacità di lancio del predecessore, e avrà un’autonomia pari a 500 colpi, circa 400 in più rispetto alla versione originale. Sarà inoltre ben più leggero e trasportabile nelle dimensioni, soluzione che dovrebbe evolversi ulteriormente in una versione miniaturizzata in grado da essere adattata sulla canna di un M4 , fucile d’assalto tra i più utilizzati. Le intenzioni dell’esercito sarebbero infatti quelle di combinare le due armi in un unico dispositivo ibrido, capace di sparare sia colpi letali che colpi non mortali.
Diverso dovrebbe essere, invece, il sistema di propulsione, che non utilizzerà più l’aria compressa ma una sorta di miscela: nonostante il produttore non abbia fornito indicazioni ufficiali, secondo qualcuno sui nuovi fucili potrebbe essere integrato il sistema già utilizzato da Lund & Company per i propri razzi, sistema che prevede la formazione dei gas utili al lancio dei proiettili per mezzo dell’elettrolisi dell’acqua.
I primi esemplari del nuovo dispositivo sarebbero già pronti per la prima fase di test: “Sono stati fatti dei progressi mostruosi, riducendo il tutto ad un dispositivo portatile che verrà presto testato sul campo di prova” spiega Bruce Lund, CEO dell’omonima azienda.
Altri progressi sarebbero stati fatti in nome della sicurezza: nonostante il nuovo prototipo venga etichettato come arma non letale, su di esso grava la triste eredità del predecessore, messo sotto i riflettori già nel 2004 in seguito ad un’incidente avvenuto a Boston in cui perse la vita Victoria Snelgrove . La giovane fu infatti colpita ad un occhio da una scheggia di proiettile e morì per l’eccessiva perdita di sangue, dovuta anche al ritardo nei soccorsi.
Vincenzo Gentile