Nonostante il suo più grande successo commerciale continui ad essere l’amato e fortunato Roomba, iRobot non è e non sarà mai solo sinonimo di aspirapolvere: l’azienda statunitense progetta e sviluppa anche robot dalle intenzioni meno pacifiche della cura della casa in tutta autonomia. Robot da guerra, destinati al campo di battaglia.
Tra i clienti più affezionati c’è di sicuro la US Army, che ha di recente siglato un patto d’oro con l’azienda per la fornitura dei droni. Stando alle indiscrezioni trapelate sull’argomento, l’esercito a stelle e strisce avrebbe stanziato un fondo pari a circa 36 milioni di dollari per la fornitura di quasi 500 droni da consegnare entro il 31 marzo del prossimo anno.
Un investimento considerevole, che la dice lunga sia sulle intenzioni statunitensi, sia sul futuro dell’azienda: iRobot sarebbe stata scelta come partner logistico per un contratto da circa 286 milioni di dollari. “Questo ordine rappresenta una vera e propria pietra miliare per la nostra azienda” ha dichiarato il dirigente Joe Dyer.
Il modello scelto dall’esercito USA è il PackBot 510 dotato di kit FasTac, già impiegato nelle missioni militari all’estero per analizzare in tutta sicurezza oggetti che potrebbero nascondere delle bombe. Tra le caratteristiche del drone, che viene comandato da remoto dallo staff militare, va sottolineata la grande duttilità del dispositivo, in grado di essere equipaggiato in maniera diversa per meglio adattarsi alle necessità sul campo.
Vincenzo Gentile