Le decise proteste nei confronti dei body scanner installati in molti aeroporti statunitensi potrebbero sedarsi dopo l’ultima risoluzione adottata dalla Transportation Security Administration (TSA). Ha annunciato che installerà nuovi software all’interno degli scanner millimetrali, capaci di riprodurre immagini generiche del corpo umano.
Secondo quanto riportato dal Washington Post , il nuovo sistema proporrà un’immagine del corpo umano riprodotta su scala di grigi . Dopo sei mesi di test in tre aeroporti a stelle e strisce, tra cui il Reagan National, TSA ha comunicato che il nuovo software è pronto per essere installato in 241 dispositivi presenti nei 41 scali che utilizzano scanner millimetrali.
Dal punto di vista tecnico, le nuove immagini sostituiranno le fotografie dei corpi interamente nudi con l’immagine della silhouette costruita con i tratti di un cartone animato umano . Di conseguenza, invece che mostrare ogni singolo pixel della figura nuda, gli operatori aeroportuali vedranno una generica forma umana e, in caso di presenza di armi o bombe, il dispositivo evidenzierà la zona del corpo sospetta invece che mostrare l’oggetto .
“Eliminando l’immagine del passeggero e sostituendola con i contorni generici di una persona, i viaggiatori potranno vedere la stessa sagoma che vedono gli agenti”, ha spiegato TSA nel comunicato. “Inoltre, gli impiegati di TSA non saranno più obbligati a visionare le immagini in una stanza separata”.
L’Agenzia per la sicurezza del trasporto pubblico ha dichiarato che entro i prossimi mesi è in programma l’installazione dei software e che il nuovo sistema di controllo sarà distribuito anche nel resto del mondo.
L’ American Civil Liberties Union (ACLU) ha espresso apprezzamento per la decisione di TSA , considerandola un passo in avanti in favore della difesa della privacy dei cittadini. Di conseguenza, scrive l’associazione statunitense per la difesa dei diritti civili, chiunque abbia scritto una lettera di protesta o si sia attivato secondo vie legali può, per il momento, fermarsi. Anche se, continua ACLU, le questioni relative alla riservatezza non sono sfumate del tutto.
Cristina Sciannamblo