Sparta (USA) – Non è la stessa Sparta dell’ispettore Tibbs (che viveva nello stato del Mississippi), ma anche nella Sparta del Michigan la polizia sa scovare chi compie un reato. Come Sam Peterson, ladro di connettività, che rischia una condanna a cinque anni di reclusione per aver abusato del WiFi altrui.
Peterson aveva ormai da tempo l’abitudine di girare in auto all’ora di pranzo, parcheggiare nelle vicinanze dello Union Street Cafe e – senza mettervi piede – collegarsi alla rete WiFi (non protetta) del coffee-shop per consultare la propria posta elettronica, spartanamente a sbafo. “Sembra che pochi, in città – osserva cnet – fossero a conoscenza che utilizzare una connessione wireless non protetta senza il consenso del proprietario fosse un reato”.
Il ripetersi del rituale del parcheggiatore del mezzogiorno aveva comunque suscitato qualche perplessità, tant’è che il capo della polizia Andrew Milanowski, insospettito dell’atteggiamento di Peterson, un giorno lo ha avvicinato per chiedergli cosa stesse facendo. La candida ammissione dell’uomo ha lasciato supporre che fosse completamente all’oscuro dell’illegalità del proprio comportamento.
Peterson non è stato arrestato immediatamente, perché Milanowski – sospettoso ma poco aggiornato – ha preferito prima documentarsi sulla normativa relativa all’accesso fraudolento a computer, sistemi e reti. Scoprendo che si tratta di un crimine, punibile con la reclusione (fino a cinque anni) e un’ammenda di 10mila dollari. Milanowski non era l’unico ad ignorare i contorni illeciti della vicenda: anche Donna May, titolare del coffee-shop, non sapeva che la pratica fosse illegale.
Forse anche per questo motivo, Sam Peterson probabilmente non andrà in prigione per il reato di “piggybacking” e, nella sua posizione di incensurato, potrebbe verosimilmente andare incontro ad un’ammenda pari a 400 dollari, con l’aggiunta di 40 ore da trascorrere al servizio della comunità, svolgendo lavori socialmente utili.
Dario Bonacina