La notizia sta facendo il giro del mondo scatenando un putiferio di commenti, analisi, previsioni messianiche e appelli accorati all’intervento della Federal Communications Commission (FCC): AT&T ha annunciato l’intenzione di acquisire il controllo di T-Mobile USA , fornendo come contropartita alla proprietà Deutsche Telekom ben 39 miliardi di dollari – 25 miliardi in denaro “cash” e il resto in partecipazione azionaria.
Dalla fusione tra il colosso AT&T e T-Mobile (attualmente quarto nella lista dei carrier wireless statunitensi) nascerebbe un monopolista di fatto della telefonia a stelle e strisce, un’azienda fornitrice di connettività a oltre 128 milioni di utenti (95 milioni di AT&T e 33 milioni di T-Mobile USA), con potenzialmente quasi 300mila dipendenti da sfamare, presente in oltre 200 paesi nel mondo e con un portfolio ricco di accordi esclusivi inclusi i contratti per Apple iPhone (AT&T) e Google Android (T-Mobile).
Guardando l’acquisizione dal punto di vista di AT&T , gli obiettivi primari dell’azienda sono il miglioramento sostanziale e praticamente istantaneo – sempre che l’operazione abbia successo – dell’infrastruttura di connettività e della disponibilità di banda per il crescente appetito degli utenti dotati di smartphone e di un numero costantemente in crescita di dispositivi connessi a Internet.
Accorpando alle proprie strutture operative le installazioni di T-Mobile, AT&T vedrebbe moltiplicata senza sforzi la propria capacità di copertura del territorio statunitense con le nuove connessioni LTE “4G” – il 95% dell’intera popolazione USA e “46,5 milioni di americani in più” rispetto ai piani aziendali correnti, dice AT&T.
Per quanto riguarda gli interessi di Deutsche Telekom, invece, la carta dell’accordo con AT&T potrebbe rappresentare una comoda e lucrosa via d’uscita da una situazione statunitense sempre più problematica : nell’ultimo periodo T-Mobile è nota per l’aggressiva campagna di sviluppo infrastrutturale, ma la concorrenza dei due principali carrier a stelle e strisce (la stessa AT&T e Verizon) si è fatta sentire più del dovuto per un’azienda che prima o poi avrebbe dovuto scegliere se abbandonare completamente il mercato o raddoppiare gli sforzi economici necessari a giocarsi dignitosamente la sua partita.
AT&T vuole comprare T-Mobile, ma visti gli ordini di grandezza in gioco e le potenziali conseguenze del colpaccio – conseguenze che impatterebbero necessariamente sui consumatori, i produttori di smartphone, Google e la concorrenza ridotta sul mercato da quattro a tre grandi aziende – si prospetta un lungo periodo di scrutinio e analisi da parte delle autorità di controllo e le varie organizzazioni in difesa dei diritti digitali. Portandosi avanti con il lavoro, Public Knowledge ha già fatto sapere la sua: il gruppo di interesse con base a Washington D.C. definisce il “moloch” AT&T+T-Mobile come “inconcepibile”, e invita le autorità a stabilire opportune regole per la tutela della net neutrality prima che sia troppo tardi.
Alfonso Maruccia