Il Dipartimento di Stato americano (equivalente del Ministero degli Esteri italiano) ha comunicato di aver messo offline il sistema di posta elettronica “in chiaro”, una misura che si sarebbe resa necessaria in seguito alla scoperta di una breccia a opera di ignoti cyber-criminali.
Venerdì scorso, i funzionari dell’amministrazione USA hanno programmato la sospensione dei servizi per analizzare la situazione e aggiornare i sistemi compromessi, dopo aver identificato una “attività sospetta” in porzioni delle macchine che si occupano della posta elettronica non classificata.
Un rappresentante del Dipartimento di Stato ha poi tranquillizzato i cittadini rispetto alla sicurezza complessiva delle comunicazioni del Dipartimento, specificatamente per quanto riguarda le email “classificate” gestite in una struttura separata e non coinvolta nell’incidente in oggetto.
Ulteriori comunicazioni del DoS sulla faccenda sono previste in arrivo entro martedì. Quel che appare chiaro è lo stato di allerta delle autorità USA evidentemente pressate da hacker e cyber-criminali sempre più attivi: la compromissione dei sistemi del DoS arriva buon ultima dopo l’ attacco alla rete interna della Casa Bianca , la compromissione dei sistemi per il monitoraggio del clima della NOAA e l’attacco allo US Postal Service con il coinvolgimento dei dati appartenenti a più di 800mila impiegati.
Alfonso Maruccia