Era stato subito descritto come il figlio naturale del famigerato Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA). Un nuovo trattato globale anti-contraffazione, discusso in gran segreto dai governi di vari paesi del mondo, dagli Stati Uniti al Giappone. Nel Trans-Pacific Partnership Agreement (TPP) sarebbero dunque contenute tutte le voglie d’ enforcement delle autorità a stelle e strisce, in particolare quelle non soddisfatte con ACTA .
Teatro dei nuovi negoziati segreti , un albergo di Hollywood. I potenti signori dell’industria dei contenuti avrebbero così preso posto al tavolo delle trattative, escludendo di fatto i rappresentanti delle varie organizzazioni in difesa dei diritti civili . Una petizione presentata alla Casa Bianca ha infatti chiesto l’apertura al pubblico dei dibattiti che – almeno secondo le indiscrezioni – dovrebbero rimanere inosservati per almeno quattro anni.
Le autorità di Washington sarebbero pronte ad una significativa estensione delle previsioni già dettate dal Digital Millennium Copyright Act (DMCA) per la tutela del diritto d’autore. Basterebbe infatti una richiesta di rimozione/inibizione per chiudere un sito, senza dover attendere un normale processo . Gli Stati Uniti vorrebbero successivamente prevedere misure penali per gestori e responsabili di domini.
Previsioni simili a quelle stabilite dal contestato disegno di legge Stop Online Piracy Act (SOPA), il cui processo d’adozione è stato recentemente bloccato dal senatore repubblicano Lamar Smith. Il TPP vorrebbe inoltre stabilire una nuova estensione dei termini di validità del copyright: fino 95 anni dalla prima pubblicazione autorizzata di una determinata opera . Gli Stati Uniti si preparano così all’ennesimo scontro tra legislatori e difensori della Rete.
Mauro Vecchio