Alla fine è intervenuto anche Bruce Schneier , guru della sicurezza, per criticare i numeri con cui FBI si è spinta a chiedere più soldi per foraggiare il proprio Terrorist Screening Center
Le cifre presentate al Congresso dalla polizia federale parlano di 500mila nomi nella lista dei passeggeri non graditi, o addirittura pericolosi, ai quali dovrebbe essere impedito di volare da e per gli USA. Il numero, come si legge in questo articolo di Wired , include tutti i casi di omonimia e gli errori di inserimento: Osama Bin Laden ad esempio è presente anche con lo pseudonimo Bin Ladin , e nella lista ci sarebbero anche personaggi defunti come Saddam Hussein o già catturati dalle forze statunitensi.
Un database di queste proporzioni conduce inevitabilmente a piccoli grandi errori . Persino il senatore Ted Kennedy, scambiato per un terrorista IRA , è stato bloccato al check-in, assieme ad una nonna sessantenne armata di coltello da cucina, ad un professore di Princeton , decorato durante la Guerra di Corea ma dichiaratosi pubblicamente contrario alle iniziative politiche di George W. Bush, e ad un bambino di sette anni : quest’ultimo pare sia anche recidivo.
A fronte di questo mastodontico archivio, i controlli avrebbero condotto a circa 5.400 riscontri nel 2004, quasi 16mila nel 2005 e poco meno di 20mila nel 2006. Fino ad oggi, obietta Schneier, neppure uno degli arresti e fermi compiuti dall’amministrazione ha coinvolto i controlli legati alla Watch List. Sarebbero tutti falsi allarmi insomma, altrimenti “credete davvero che si sarebbero persi l’occasione di raccontarci quanto è utile la Watch List?”.
Contro la crescita del database dei passeggeri non graditi si è espressa anche la American Civil Liberties Union : la posizione dell’associazione è piuttosto critica sulla richiesta di aumento dei fondi da parte del FBI, soprattutto perché l’attività prevista sarebbe in contrasto col quarto emendamento . E inoltre l’archivio “cresce apparentemente senza controllo né limiti” dichiara Tim Sparapani, membro di spicco dell’organizzazione, alla ABC: “Se abbiamo 509mila nomi su quella lista, allora la watch list è praticamente inutile”.
La blogosfera già pullula di dubbi sulla reale utilità delle operazioni di data-mining compiute dal governo USA, e sulla loro efficacia nella lotta al terrorismo. Come si fa a finire sulla lista ? Come per uscirne? Domande a cui i siti del governo USA non offrono sempre una risposta soddisfacente .
Luca Annunziata