Washington (USA) – Niente “lucchetti” per blindare le trasmissioni televisive in formato digitale: almeno per il momento, è diritto dei consumatori registrare liberamente qualsiasi programma. La corte d’appello di Washington D.C. ha respinto il tentativo della Commissione federale sulle Comunicazioni ( FCC ) di assecondare le pressioni di MPAA e dei grandi monopoli dell’ entertainment , come Fox e TimeWarner.
La Federal Communications Commission , ente pubblico per la regolamentazione dei mass media, aveva recentemente annunciato l’ obbligo di adottare un sistema antipirateria per tutte le emittenti TV digitali. Questo per evitare che i contenuti originali venissero copiati e magari, come spesso accade, distribuiti tramite le reti P2P mondiali.
Pertanto entro il primo luglio, tutti gli apparecchi televisivi avrebbero dovuto esere dotati di una tecnologia simile alla protezione Macrovision , basata su “flag”, in grado di bloccare il corretto funzionamento delle periferiche di registrazione. Una decisione, come decretato dalla corte d’appello del District of Columbia, “inapplicabile”. Non solo per motivi pratici – ma per evitare che soggetti pubblici interferiscano pericolosamente sul mercato ed indirettamente sui consumatori.
Il giudice Harry Edwards ha prontamente avvertito FCC: “Avete oltrepassato il limite!”, chiedendosi se la prossima mossa dell’ente sarà di regolamentare “persino le lavatrici”. Il pool di giudici federali ha stroncato sul nascere l’iniziativa di FCC, giudicata al di sopra delle proprie competenze. Nella lunga storia dei mass-media americani, FCC (nata nel 1934) non aveva mai tentato di regolamentare in maniera così ferrea gli apparecchi televisivi.
E’ quindi una dura sconfitta per le grandi aziende dell’ entertainment , che contavano sul nuovo giochino, ed è in fondo una vittoria per quei produttori dell’industria elettronica che si erano opposti perché il flag avrebbe portato secondo alcuni di loro ad un minor interesse dei consumatori per i nuovi dispositivi immessi sul mercato.
Esponenti di associazioni del settore hanno previsto che i vari colossi della ?multimedialità? andranno presto “a piangere in Parlamento”. Sarà una stagione particolarmente calda per l’industria multimediale americana, forte di una recente legislazione ad hoc quale il FECA , la legge che prevede sanzioni più pesanti per i pirati e nuove possibilità di censura sui contenuti non adatti alle famiglie.
Come ha annunciato il CEO di MPAA Dan Glickman, “verranno trovate altre soluzioni per limitare i danni causati dal furto dei contenuti di qualità”. Una tecnologia simile a quella dei lucchetti digitali potrebbe essere applicata, in futuro, anche su apparecchi TV “ibridi” pensati per attingere contenuti dalla Rete e dall’etere.
Tommaso Lombardi