Los Angeles (USA) – A volte la Cina copia dagli Stati Uniti, altre volte accade il contrario: i boy-scout dell’area metropolitana di Los Angeles, in California, hanno deciso di fare come i colleghi di Hong Kong e dedicarsi attivamente alla lotta contro la pirateria . I giovani potranno partecipare ad un programma d’addestramento per essere annoverati tra gli “ufficiali” del reparto dedicato alla protezione del copyright.
In entrambi i casi c’è lo zampino delle major: MPAA , l’associazione dei cinematografici americani, ha stipulato questo insolito accordo con i boy-scout di Los Angeles per assicurarsi una vero e proprio gruppo di pressione che diffonda la cosiddetta “cultura del copyright” e del rispetto della proprietà intellettuale.
I giovani che aderiranno al progetto verranno informati sulle dinamiche del file sharing e saranno chiamati a difendere i diritti delle major in qualsiasi occasione: a casa, sul luogo di studio e tra gli amici. Finora gli aderenti sono oltre 52mila e Dan Glickman, presidente della MPAA, si è detto molto soddisfatto: “Lavorare con gli scout di Los Angeles”, ha dichiarato, “serve per educare le nuove generazioni sul valore dei film e della proprietà intellettuale”.
Il curriculum del programma d’addestramento antipirateria, rivolto ai giovani d’età compresa tra i 6 ed i 21 anni, richiede agli scout di saper identificare e denunciare ogni violazione del copyright – nella vita reale così come nello spazio digitale di Internet. I ragazzi vengono incoraggiati alla diffusione ed all’uso di Parent File Scan , un apposito software che serve per identificare e catalogare i programmi P2P ed i file multimediali contenuti sui dischi rigidi di un computer.
Nel frattempo, la pirateria continua a proliferare nonostante i grandi sforzi da parte dell’industria multimediale e delle autorità. Il fenomeno ha iniziato a toccare il continente africano , raggiungendo definitivamente uno status globale. Secondo alcuni, la pirateria è un vero e proprio modello di business alternativo a quello legittimo, che non va combattuto con le armi della persecuzione legale ma con nuove dinamiche di distribuzione per i prodotti d’ingegno.
Tommaso Lombardi