Houston (USA) – Houston, abbiamo un problema : il dramma della calda città texana, almeno per questa volta, non ha a che vedere con l’esplorazione spaziale. Le forze dell’ordine non sanno più come controllare l’ ondata di profughi creata dall’uragano Katrina e sono costretti a ripiegare sull’aiuto del Grande Fratello .
L’amministrazione metropolitana di Houston sta infatti vagliando la proposta del capitano Harold Hurtt, responsabile del dipartimento di polizia locale, che ha suggerito l’uso di telecamere di sicurezza in tutti i grandi complessi residenziali di nuova realizzazione.
Forte del supporto dell’industria edilizia texana, Hurtt vuole che il rilascio di permessi di costruzione sia subordinato all’obbligo d’installare occhi elettronici ben nascosti. Telecamere costose e polifunzionali: strumenti di grande utilità nella lotta tecnologica contro il crimine. Come suggerisce il sindaco di Houston, Bill White, “sono apparecchi costosi ma molto più convenienti rispetto a quanto paghiamo quotidianamente per la presenza costante dei poliziotti”.
Diffusissimi in tutta Europa e quasi onnipresenti in certe città italiane , i sistemi CCTV sono sempre più punto di riferimento anche negli USA. A differenza di quanto avviene in altri paesi, negli Stati Uniti le questioni legate alla privacy sono spesso al centro del dibattito pubblico e negli ultimi anni, densi di guerra ed allarmi terroristici, dividono spesso l’opinione pubblica.
“La gente si preoccupa di questo fantomatico Grande Fratello e delle telecamere di sicurezza, ne parla continuamente”, ha riferito Hurtt in un’intervista rilasciata al Los Angeles Times , “ma se i cittadini non fanno niente di male, allora non vedo che fastidio possano dare un paio di occhi in più”.
La storica associazione che si batte per i diritti civili, ACLU , è invece di un’opinione diametralmente opposta. Qualsiasi tentativo di “sorvegliare deliberatamente i cittadini” è una grave intrusione nella vita di tutti i giorni , come ha fatto notare Scott Henson, direttore del distaccamento texano dell’associazione. “Si tratta di una misura radicale ed estrema”, sostiene Henson, “che potrebbe addirittura violare le protezioni costituzionali contro le perquisizioni immotivate”.
Il progetto, in attesa di approvazione, prevede infatti che le telecamere all’interno di edifici privati siano costantemente ed obbligatoriamente connesse agli organi di polizia.
Tommaso Lombardi