Un podcaster e uomo d’affari ha rivelato di aver sfruttato ChatGPT, il noto chatbot di intelligenza artificiale di OpenAI, per generare false recensioni negative e ottenere buoni pasto gratuiti da McDonald’s. Questo episodio solleva questioni etiche sull’uso improprio delle tecnologie AI.
Secondo quanto riportato, l’individuo ha raccolto scontrini buttati dai clienti di McDonald’s e ha utilizzato i loro codici per completare il questionario di feedback presente sugli scontrini stessi. Ha poi spuntato “molto insoddisfatto” su ogni domanda e ha richiesto a ChatGPT di generare un falso reclamo negativo, fornendo istruzioni come “Racconta una volta che ho avuto un’esperienza orribile da McDonald’s dove ho ordinato un Big Mac e non superare i 1.200 caratteri“.
Pasti gratis da McDonald’s con l’aiuto di ChatGPT
L’utente afferma di aver ricevuto, entro 12 ore dall’invio dei reclami, e-mail da rappresentanti di McDonald’s contenenti uno, due, tre o quattro buoni pasto gratuiti. Sostiene di aver ripetuto questa operazione per nove mesi, ottenendo un totale di 100 buoni.
Tuttavia, questo comportamento ha suscitato critiche da parte di molti utenti online, che lo hanno accusato di aver abusato del chatbot e danneggiato la filiale McDonald’s che ha ricevuto i feedback negativi. Alcuni hanno espresso preoccupazione per la possibile chiusura della filiale o la perdita di clienti a causa di questi reclami falsi.
L’utilizzo non etico dell’AI
L’individuo si è giustificato sostenendo che la sua condotta – anche se discutibile – non ha arrecato danni diretti né ha fatto nomi di dipendenti o filiali specifiche. Tuttavia, è evidente che il negozio preso di mira è stato inondato da commenti negativi falsi, rendendo difficile distinguere le recensioni vere da quelle fittizie.
L’utilizzo improprio dell’intelligenza artificiale è fortemente sconsigliato perché solleva gravi implicazioni etiche e legali. Sfruttare la tecnologia per ottenere vantaggi illeciti mina la fiducia nell’AI e può portare a conseguenze negative per l’intera società, penalizzando le aziende e danneggiando la reputazione dei lavoratori. È responsabilità di tutti promuovere un uso etico di queste tecnologie potenti e in rapida evoluzione.