USA, che fine hanno fatto i blog?

USA, che fine hanno fatto i blog?

Spariti 73mila spazi personali. A detta del suo host, si tratterebbe una misura drastica voluta dalle autorità. Sconosciuto il nome preciso dell'agenzia coinvolta
Spariti 73mila spazi personali. A detta del suo host, si tratterebbe una misura drastica voluta dalle autorità. Sconosciuto il nome preciso dell'agenzia coinvolta

C’è chi ha sottolineato come possa trattarsi di una vasta espansione di quella campagna già soprannominata Operation In Our Sites . Ovvero il frutto dei recenti sforzi delle autorità statunitensi nella lotta alla pirateria online. Speculazioni, pubblicate dalla redazione di TorrentFreak a partire da fonti rimaste avvolte nell’ombra.

Quella che invece è sembrata meno oscura è l’improvvisa chiusura di circa 73mila blog , tutti appartenenti ad una poco conosciuta piattaforma gratuita che impiega WordPress, (non più) raggiungibile all’indirizzo Blogetery.com . Ovvero uno spazio online ospitato da sette mesi dall’host BurstNet , scomparso dai meandri del web lo scorso 9 luglio.

Pochi giorni dopo, i responsabili di BurstNet avevano inviato un messaggio di posta elettronica al proprietario della piattaforma. Blogetery avrebbe alle spalle numerosi precedenti d’abuso, più che sufficienti a decretare la sua condanna a morte. Come confermato da un messaggio successivo, le colpe del sito consisterebbero nell’ aver ospitato contenuti illeciti .

Ma BurstNet non aveva certo abbondato nei dettagli, sottolineando come il blocco immediato delle attività del sito non fosse una pratica abituale . Blogetery.com si sarebbe perciò macchiato di crimini eccezionalmente gravi, tanto da scatenare una reazione immediata da parte delle autorità a stelle e strisce.

E qui il mistero si è infittito . Il servizio di hosting non ha voluto infatti rivelare la precisa identità dell’agenzia governativa implicata nel caso . Da qui, chi ha ipotizzato un diretto legame con Operation In Our Sites , che già aveva portato al sequestro di sette domini – tra cui VShack.net , Movies-Links.TV , FilesPump.com – accusati di aver violato il copyright di autori di musica e film.

Nessuno, tuttavia, pare aver confermato l’eventuale paternità delle azioni di BurstNet nei confronti dei 73mila blog di Blogetery . L’agenzia U.S. Immigration and Customs Enforcement – che ha condotto le operazioni contro i suddetti siti insieme a un procuratore di New York – ha infatti negato qualsiasi coinvolgimento . Così come l’associazione dei discografici RIAA e quella del cinema MPAA, che di Blogetery non sembrano nemmeno aver mai sentito parlare.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
19 lug 2010
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