USA, chiamate gratis. Con lo spot

USA, chiamate gratis. Con lo spot

Virgin Mobile ha presentato negli USA l'offerta SugarMama: gli utenti possono ottenere un minuto di telefonata gratuita per ogni spot di 30 secondi ascoltato dagli interlocutori
Virgin Mobile ha presentato negli USA l'offerta SugarMama: gli utenti possono ottenere un minuto di telefonata gratuita per ogni spot di 30 secondi ascoltato dagli interlocutori

New York (USA) – Il distaccamento americano di Virgin Mobile tenta la strada già percorsa, in Italia, da Publitel e GratisTel : offrire telefonate gratuite agli utenti, che, in cambio, devono ascoltare messaggi promozionali .

Il nuovo servizio dell’operatore, rivolto agli utenti di telefonia cellulare, si chiama “SugarMama”: il nome la dice lunga, in quanto il termine sugarmama indica una donna attempata che si intrattiene in pratiche a luci rosse con ragazzi molto più giovani. Il prodotto è infatti rivolto agli adolescenti, che secondo Howard Handler, direttore del marketing di Virgin Mobile, “non hanno troppi soldi da spendere per fare chiamate con il proprio cellulare”.

Per ogni trenta secondi di pubblicità, gli utenti potranno telefonare gratuitamente per un minuto, fino a raggiungere un massimo mensile di 75 minuti di chiamate completamente gratis.

Gli inserzionisti affiliati al servizio SugarMama, per il momento, sono Microsoft e Pepsi . Le aziende credono in Virgin Mobile e sperano di trovare un canale alternativo per promuovere con successo i propri prodotti rivolti al mondo giovanile: console da gioco e bibite gassate.

Alcuni esperti intervistati dal New York Times non credono che Virgin Mobile abbia buone possibilità di riuscita: “Se sei troppo povero per acquistarti un minuto di chiamata su cellulare, come è possibile che puoi comprarti una Xbox?”, dice Roger Entner, analista per Ovum Research . Entner sostiene che il “prezzo delle chiamate vocali su cellulari è ormai estremamente contenuto” e fornire un minuto di telefonata per mezzo minuto di attenzione “non è proporzionato”.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
31 mag 2006
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