Le ripercussioni di quella che da più parti è già stata battezzata una trade war tra Washington e Pechino rischiano di andare a ripercuotersi sull’universo hi-tech non solo intaccando il business di Huawei come scritto più volte, ma anche spingendo realtà statunitensi a rivedere le proprie strategia. Apple potrebbe aver già valutato l’ipotesi di spostare la produzione dei suoi dispositivi al di fuori della Cina.
Apple: produzione via dalla Cina?
Non tutta e non subito. L’operazione risulterebbe complessa e non attuabile in tempi brevi su tutta la linea (computer e mobile). Secondo gli analisti servirebbero almeno 18 mesi per allestire e rendere operativi nuovi impianti. Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, il gruppo di Cupertino avrebbe già chiesto ad alcuni dei suoi fornitori e partner esterni la disponibilità ad effettuare la fase di assemblaggio lontano dal territorio cinese. Interessato un volume stimato in circa il 15-30% delle unità destinate al mercato. In fase di valutazione paesi come Vietnam, Indonesia, Malesia e Messico.
Tra i partner chiamati all’appello da Apple ci sarebbero, oltre ovviamente a Foxconn che già nei mesi scorsi ha manifestato la volontà di spostare la realizzazione degli iPhone in India, anche Pegatron, Wistron, Quanta Computer, Compal Electronics, Catcher Technology, Inventec, Luxshare-ICT e Goertek, impegnati nella fornitura delle componenti così come nell’assemblaggio dei computer della linea Mac o di device portatili come iPad e iPod.
Il tutto è in ogni caso al momento da etichettare come una voce di corridoio. Dalla mela morsicata non sono giunte dichiarazioni in merito. È invece fuori discussione il fatto che le tensioni tra USA e Cina, così come l’imposizione di nuovi dazi per le esportazioni, andranno a ripercuotersi sull’universo hi-tech, scombussolando gli equilibri fino a poco tempo fa dati per certi, in un momento delicato come quello che vede l’ecosistema mobile (e non solo) pronto ad accogliere le innovazioni del 5G. Alcuni player ne risentiranno, costretti a rivedere le proprie strategie, altri potranno beneficiarne penetrando nelle crepe provocate dal terremoto che sta scuotendo il mercato.