Lo schermo di iMac da 20 pollici introdotto la scorsa estate non è in grado di mostrare milioni di colori, come sostenuto da Apple nella descrizione del prodotto, ma solo migliaia. Nessun problema per il modello da 24, ma secondo lo studio legale Kabateck Brown Kellner “Apple sta lucrando sulla vendita dei suoi prodotti adottando schermi economici”.
Apple, dunque, starebbe ingannando i suoi clienti, “facendo loro credere che stanno acquistando un nuovo e migliorato modello, mentre in realtà si ritrovano un modello nuovo e inferiore “. Almeno secondo Brian Kabateck, portavoce e associato dello studio legale che ha preparato l’azione legale. Per questo gli avvocati di Los Angeles hanno lanciato una class action federale che, se approvata dalla corte, potrebbe coinvolgere tutti i consumatori statunitensi che hanno acquistato l’ultimo modello di computer all-in-one di Apple.
Il problema sarebbe costituito dalle caratteristiche tecniche dello schermo LCD montato. Nel modello da 24 pollici (MA878LL) viene impiegato uno schermo IPS (In Plane Switching), in grado di gestire su 8 bit per canale la bellezza di 16.777.216 colori, caratteristica analoga al precedente modello da 20 pollici (MA589LL). Il nuovo iMac da 20, contrassegnato dal codice di produzione MA876LL/MA877LL, monterebbe invece un più economico pannello TN (Twisted Nematic), in grado di gestire soltanto 6 bit per canale per un totale di 262.144 differenti tonalità: calcolatrice alla mano, circa il 98 per cento in meno dell’altra tecnologia.
“Dietro la facciata da bravo ragazzo (di Apple, ndr), c’è una corporation che sfrutta i suoi clienti – ha aggiunto Kabateck – Il nostro obiettivo è aiutare queste persone che sono state ingannate e essere sicuri che in futuro Apple dica la verità”. Il modello da 20 pollici avrebbe caratteristiche meno avanzate rispetto al fratello maggiore, visto che l’angolo di visione ottimale, la profondità di colore raggiungibile e l’accuratezza con cui le variazioni cromatiche vengono rappresentate, sarebbero di gran lunga inferiori al modello da 24.
Manco a farlo apposta, la nuova causa arriva a pochi giorni di distanza dalla chiusura di una vicenda analoga che riguardava invece l’intera linea dei laptop MacBook . In questo caso erano stati due fotografi californiani a denunciare una limitazione degli schermi dei notebook, che a loro giudizio rendeva l’intera offerta di Cupertino inadeguata alle esigenze dei professionisti e non in linea con quanto pubblicizzato.
La parola fine a questa vicenda è giunta grazie ad un accordo extra-giudiziale , i cui estremi non sono stati resi pubblici. Secondo quanto riferito , l’avvocato dei due attori avrebbe spiegato la scelta di abbandonare la causa per la difficoltà di individuare altri consumatori tratti in inganno dalla definizione “milioni di colori”.
Luca Annunziata