Avrebbe venduto agli utenti quasi 70mila canzoni dei Beatles , almeno fino all’ingiunzione che lo aveva costretto a chiudere i battenti del suo negozio musicale online. Hank Risan, gestore dello store digitale BlueBeat.com , è stato ora condannato per violazione del copyright.
Le attività illecite della piattaforma BlueBeat.com erano infatti andate avanti per più di un anno, fino all’ordinanza di un tribunale federale di Los Angeles su richiesta di EMI Group . BlueBeat.com aveva distribuito – al prezzo di 25 centesimi di dollaro ciascuna – tutte le canzoni appartenenti al catalogo dei fab four .
Una imponente violazione del diritto d’autore, dato il già espresso rifiuto da parte di EMI di concedere il catalogo dei Beatles alla distribuzione online. Posizione rivista alla metà di questo novembre, quando Apple ha annunciato al mondo lo sbarco dei quattro di Liverpool tra i meandri di iTunes.
Non è ancora chiaro quanto Risan dovrà versare ai detentori dei diritti britannici. Il giudice a stelle e strisce ha rigettato in toto la difesa del gestore di BlueBeat.com , che aveva invocato una particolare ed oscura tecnica chiamata simulazione psico-acustica . In pratica, Risan avrebbe caricato brani non protetti da copyright perché non originali, bensì frutto della sua tecnologia.
Già il giudice che aveva ordinato l’ingiunzione aveva provveduto alla comparazione tra un brano originale dei Beatles e un presunto brano psico-simulato. Erano perfettamente identici. Ora è stato lo stesso Risan ad averlo ammesso: la fonte delle sue canzoni psichiche sarebbe nient’altro che una serie di CD originali dei fab four .
Mauro Vecchio