Gli Stati Uniti tornano a parlare della libertà in Rete come fosse una questione di politica internazionale: se la prima volta era stata Hillary Clinton a intervenire sull’affaire Google-Cina, stavolta è Jeff Bleich, l’ambasciatore statunitense presso l’Australia a commentare la barriera digitale predisposta dal governo locale.
“Internet ha bisogno di restare libera – ha detto Bleich – noi siamo riusciti a perseguire il medesimo obiettivo di lotta alla pedopornografia senza bisogno di ricorrere a filtri Internet”.
L’ambasciatore ha inoltre affermato che Washington ha tutta l’ intenzione di condividere con Canberra la propria esperienza , aiutandola a individuare altri metodi per combattere i contenuti illegali.
Claudio Tamburrino