Il Dipartimento di Giustizia ( Department of Justice , DoJ) statunitense ha ufficializzato l’apertura di una causa nei confronti di Apple e degli editori Hachette Livre, Harper Collins, Simon&Schuster, Penguin e Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck (proprietario, tra l’altro, della tedesca Macmillan).
L’accusa è quella di aver costituito un cartello intorno al mercato degli ebook , in particolare con l’adozione del cosiddetto modello “di agenzia” che affida il controllo sul prezzo finale agli editori e non ai rivenditori. Uno schema che con l’avvento di iPad sembra aver causato un aumento del prezzo dei libri digitali, creando un attrito con quello proposto da Amazon e dalla sua volontà di vendere anche in perdita i titoli di punta (grazie al modello wholesale che gli dava il controllo sul prezzo) pur di stimolare le vendite del suo Kindle. Per gli stessi motivi si è peraltro già mossa , cercando anche la collaborazione del DoJ, nel Vecchio Continente la Commissione Europea.
In realtà, degli editori coinvolti Harper Collins, Hachette e Simon & Schuster hanno già raggiunto un accordo per uscire dalla causa: interromperanno gli attuali accordi che li legano ad Apple (rinegoziandoli) e permetteranno ad Amazon e altri rivenditori di riadattare un modello di vendita che consenta gli sconti sugli ebook. Inoltre per cinque anni non potranno prendere accordi basati sulla ” clausola della nazione più favorita ” che assicura al rivenditore sempre il prezzo migliore (base dei contratti sottoscritti da Apple), ed è altresì proibita la collaborazione tra di loro.
Al contrario di questi tre, Macmillan ha già annunciato l’intenzione di difendersi strenuamente in tribunale.
Oltre al DoJ, 16 stati si sono uniti alla cause: guidati dai procuratori generali del Connecticut e del Texas, si sono affiancati alla denuncia Alaska, Arizona, Colorado, Illinois, Iowa, Maryland, Missouri, Ohio, Oregon, Pennsylvania, South Dakota, Tennessee, Vermont, West Virginia e Portorico.
Anche nei confronti di questi, Harper Collins, Hachette e Simon & Schuster hanno raggiunto un accordo in base al quale promettono ai consumatori una compensazione “con una formula basata sul numero degli stati partecipanti e degli ebook venduti in ognuno di essi” di cui si avranno i dettagli nel corso delle prossime settimane.
Amazon, che è probabilmente il principale soggetto terzo interessato alla vicenda in quanto in diretta concorrenza con il modello di vendita di Apple, ha espresso entusiasmo per l’avvio della causa e l’accordo già raggiunto da questi editori: “Si tratta di una grande vittoria per i proprietari di Kindle, non vediamo l’ora di poter riabbassare i prezzi su più libri digitali”.
Claudio Tamburrino