La cronaca ci racconta con preoccupante regolarità che negli Stati Uniti il problema legato alla circolazione delle armi è tutt’altro che risolto. Per questo motivo i vertici di 145 tra le più importanti aziende d’oltreoceano hanno scelto di sottoscrivere una lettera aperta scritta da CEOs for Gun Safety e indirizzata al Senato USA in cui viene chiesta l’introduzione di una normativa capace di esercitare un maggiore controllo sulla vendita.
USA e armi: l’industria hi-tech è divisa
Tra queste sono presenti nomi come Airbnb, Pinterest, Twitter e Uber. Mancano invece all’appello Amazon, Apple, Facebook, Google e Microsoft. Nessuna delle cinque società citate ha rilasciato commenti in merito.
Il dibattito in merito alla circolazione delle armi si è riacceso dopo che, ad inizio agosto, due diverse sparatorie (una a El Paso in Texas e l’altra a Dayton in Ohio) hanno provocato in pochi giorni ben 32 vittime e decine di feriti. Tra le righe della lettera anche la richieste alla politica statunitense di attuare controlli su coloro che già si trovano legalmente in possesso di un’arma, al fine di sottrarla nel caso in cui il soggetto dovesse costituire una qualche sorta di minaccia per se stesso o per gli altri.
È bene precisare che alcune delle aziende elencate hanno in passato già preso posizione sul tema: Tim Cook (CEO Apple) si è schierato apertamente in favore di un maggiore controllo, mentre Google e Facebook hanno introdotto policy che impediscono alle aziende operanti nell’industria delle armi di acquistare inserzioni pubblicitarie sui propri network.