Washington – Saranno “all’avanguardia nella protezione del paese da una Pearl Harbor elettronica”. Saranno trentamila e si occuperanno di pattugliare il cyberspazio e di sferrare attacchi contro le potenze nemiche. Questo il ruolo dell’unità AFCYBER dell’ Air Force statunitense, il braccio dell’Aeronautica che porterà il vessillo degli Stati Uniti in rete.
Il Pentagono è alla ricerca di “una nuova generazione di cyberguerrieri”: verranno addestrati a muoversi con disinvoltura nel dominio del cyberspazio , verranno scelti per vigilare sul fronte elettronico e su tutto lo spettro elettromagnetico. Il reclutamento è tuttora in corso, ma entro la fine dell’anno il reparto diverrà pienamente operativo.
La cyberarmata combatte per ora solo su due fronti: oltre a supportare l’esercito nelle azioni tradizionali, si sta occupando di individuare i punti deboli del versante informatico della Difesa americana, un obiettivo foraggiato da dieci milioni di dollari all’anno per edificare e organizzare un centro di ricerca che vigili sulla vulnerabilità dei software utilizzati dalle istituzioni.
Le azioni cybercriminali , lo spionaggio di rete sono questioni che riguardano sempre più spesso le economie e le infrastrutture nazionali. Sui network governativi degli Stati Uniti è più volte calata l’ombra di minacce sferrate da cracker di varia provenienza. E tutelarsi è un’operazione non da poco: “L’infrastruttura telematica di uno stato è esposta a numerosi rischi – ha spiegato un ex consulente della Casa Bianca – e poiché è complesso risalire ai responsabili degli attacchi, difendersi da loro è ancor più difficile”.
Ma l’unità AFCYBER non si occuperà solo di erigere delle difese impenetrabili. “Gli obiettivi che possiamo raggiungere nel cyberspazio e mediante il cyberspazio – si chiarisce sul sito – variano dalla semplice deterrenza alla distruzione e alla sconfitta: l’ordinario range di operazioni che possono essere condotte nei confronti di un avversario”. Il corpo dell’Air Force non si preoccuperà di vigilare semplicemente sulle infrastrutture, di sventare le minacce che investono gli Stati Uniti. Parteciperà attivamente alla guerra fredda che si combatte in rete, rappresenterà ufficialmente gli Stati Uniti nel conflitto mai dichiarato che si intesse nel cyberspazio.
Gaia Bottà