Un magazzino infinitamente grande. Così grande da contenere tutti i database governativi potenzialmente utili per cittadini e imprese. È questa l’ambizione di Data.gov , il contenitore di data set appena lanciato dall’amministrazione federale statunitense. Tutti i cittadini sono invitati a contribuire.
L’inaugurazione ufficiale di Data.gov ha avuto luogo giovedì scorso, alla presenza del Chief Information Officer federale Vivek Kundra. Ed è stato proprio Kundra a illustrare gli obiettivi del progetto, attraverso il quale si vuole fornire a tutti gli americani una via d’accesso unitaria all’informazione pubblica. “Vogliamo fare un salto in avanti. In futuro, l’assunto da cui partire sarà che tutti i dati federali rilevanti sono disponibili su Data.gov”, ha spiegato .
I database attualmente disponibili sul sito sono 47. Fra di essi vi sono raccolte di informazioni riguardanti i terremoti, i cambiamenti climatici, i fenomeni migratori animali e le risorse minerarie. D’altra parte, i responsabili del progetto confidano di poter far crescere rapidamente la massa documentale, convogliando in essa le raccolte sparse presenti sui diversi siti federali. “Data.gov dà ai cittadini la possibilità di entrare dentro la macchina governativa, mettendo loro a disposizione in uno spazio unico tutte le informazioni economiche, sanitarie, ambientali e di altro genere prodotte dall’amministrazione” ha dichiarato Peter Orszag, direttore del Dipartimento Economia e Budget federale.
Ma agli americani viene chiesto anche di partecipare in prima persona alla crescita del progetto . I singoli cittadini vengono infatti invitati a inviare segnalazioni in ordine alle raccolte da inserire a database, secondo le loro esigenze civili ed economiche. “Con il vostro aiuto, Data.gov continuerà a crescere e cambiare nelle prossime settimane, mesi, e anni” si legge nella home page del sito.
Gli utenti possono scegliere tra la visualizzazione online e il download dei documenti per loro pertinenti. Ed anche se i tradizionali reader per fogli di calcolo e testi sono sufficienti per aprire diversi dei dataset, per un’esperienza di navigazione più ingrata viene raccomandato il download di reader XML o RSS.
Intorno al progetto esiste una consistente dose di entusiasmo. “Non mi preoccupa tanto il fatto che oggi ci siano soltanto 50 set accessibili – dice ad esempio a Wired Ellen Miller, direttrice della ONG Sunlight Foundation – Perché Data.gov rappresenta comunque un cambio radicale nell’approccio e nel significato stesso di bene pubblico . Significa che i dati sono online. Significa che sono disponibili per tutti. E credo che sia un salto qualitativo non da poco”.
Ma altri osservatori sottolineano come diversi problemi restino da risolvere. Anzitutto, si legge su ReadWriteWeb , i 47 dataset attualmente disponibili rappresentano soltanto una porzione infinitesimale della mole informativa sviluppata dalle autorità federali USA. E poi ci sono i problemi di accessibilità. InformationWeek osserva infatti che diverse delle raccolte di dati pubblicate non sono visualizzabili attraverso i software più comuni, e necessitano di applicativi specializzati per essere consultate.
Sempre nei giorni scorsi, il governo statunitense ha anche lanciato il proprio nuovo canale YouTube , all’interno del quale sono riuniti in uno spazio unico i video prodotti dalla Casa Bianca, la NASA, il Dipartimento di Stato, l’FBI e molti altri. Continua così l’implementazione della strategia di OpenGovernment, alla quale il Presidente Obama ha lavorato fin dall’inizio del suo mandato con iniziative come Recovery.gov e la stessa Online Town Hall .
Giovanni Arata