L’ufficialità oltre l’ultimo ostacolo , dopo la lettera aperta inviata dal magnate Carl Icahn per deporre le armi contro il founder Michael Dell. Gli azionisti dell’azienda texana hanno accettato la proposta da 24,9 miliardi di dollari che chiuderà – entro il prossimo 30 novembre – le operazioni di privatizzazione (buyout) bramate dallo stesso Dell con i capitali del partner Silver Lake.
Stando ai dettagli pubblicati dal quotidiano statunitense The New York Times , il 65 per cento degli shareholder di Dell avrebbe votato a favore della proposta del founder , che riacquisirà il controllo totale del colosso di Round Rock. In base all’accordo raggiunto con la board (CdA), i singoli azionisti di Dell riceveranno un totale di 13,75 dollari per ciascuna azione, più uno speciale dividendo azionario di 0,13 dollari.
È dunque naufragato il tentativo di Icahn – che già aveva definito impossibile la sua missione di contrasto alle operazioni di buyout – con l’offerta più bassa di 12 dollari ad azione (in contanti o con azioni di nuova emissione). Icahn insisteva nell’offrire la possibilità di mantenere una quota di controllo nella società texana, mentre i più succulenti soldi di Dell lo avrebbero portato all’uscita di scena.
Mentre il fondo Southeastern Asset Management annuncia la fine del suo accordo d’investimento con Icahn, Dell e Silver Lake potranno effettuare le operazioni di fuoriuscita dalla quotazione in Borsa, per seguire la vocazione prettamente industriale e privata dell’azienda texana. Nelle previsioni degli analisti di mercato, il nuovo corso di Dell procederà verso un decisivo rilancio nella fornitura di servizi e non soltanto di apparecchi hardware .
Dalle soluzioni software per le aziende alla sicurezza dei network, Dell dovrà abbandonare la classica funzione di vendor sul mercato dei PC. In attesa del definitivo delisting – e ovviamente dell’approvazione delle autorità di regolamentazione – per la chiusura delle operazioni entro la fine del terzo trimestre di attività finanziaria.
Mauro Vecchio