La U.S. Chamber of Commerce ha denunciato l’amministrazione di Seattle per la norma con la quale permette agli autisti dei servizi di car sharing come Uber e Lyft di contrattare collettivamente le proprie condizioni di lavoro.
Adottata a dicembre , la disposizione era stata accolta come il riconoscimento per gli autisti di Uber e degli altri servizi di car sharing dello status di lavoratori dipendenti : un’interpretazione già adottata dalla California che aveva condannato Uber e Lyft per la mancata regolarizzazione dei suoi autisti.
Secondo la Camera di Commercio, tuttavia, tale impostazione “ostacolerà l’innovazione, farà aumentare i prezzi e ridurrà la qualità ed il servizio offerto ai consumatori”.
Nella sua denuncia , depositata presso la Corte distrettuale del Western District di Washington, il Presidente della Camera di Commercio Amanda Eversole riferisce infatti che “questa ordinanza minaccia la possibilità non solo di Seattle ma di ogni comunità del paese, di crescere e di beneficiare degli sviluppi della tecnologia” e che “le aziende tecnologiche stanno guidando il cambiamento e permettendo alle persone di guadagnare in flessibilità e scelte diventando i padroni di se stessi”.
Claudio Tamburrino