C’è chi non ha risparmiato le più ironiche battute , parlando di un tipo di carne sicuramente ottima con broccoli e patatine fritte. Un accostamento succulento, se almeno la carne di unicorno fosse reperibile al banco di un comune macellaio. Ma i legali della società statunitense Faegre & Benson probabilmente non si sono mai accorti che il leggendario cavallo cornuto appartiene esclusivamente ad un regno incantato, da favola.
E così i responsabili del sito ThinkGeek – negozio online dove è possibile acquistare magliette curiose o lampade di Star Trek – hanno potuto leggere quella che è stata da loro stessi definita la migliore lettera della categoria cease-and-desist mai ricevuta. Una comune letteraccia, almeno nella forma, scritta per impedire le vendite future di un prodotto.
Ma proprio sul prodotto è scattata la generale ilarità . Una porzione di carne di unicorno in scatola , pubblicizzata su ThinkGeek.com il primo giorno dello scorso aprile. Uno scherzo, con l’immagine della carne in bella vista accompagnata dallo slogan: la nuova carne bianca. Un’espressione che non è affatto piaciuta ai vertici della National Pork Board a stelle e strisce.
Il titolo di altra carne bianca spetterebbe al più reale maiale. ThinkGeek si sarebbe così macchiato di violazione del trademark . Ecco dunque il motivo della lettera ricevuta dal sito, un corposo dattiloscritto di 12 pagine in cui viene spiegata l’origine dell’attività illecita. ThinkGeek si è poi scusato con la National Pork Board , con parole meritevoli di una breve menzione.
“Non era nelle nostre intenzioni causare una crisi nazionale, facendo confondere i cittadini statunitensi sulla differenza esistente tra il maiale e l’unicorno – ha spiegato Scott Kauffman, CEO di Geeknet proprietaria del sito – Infatti, la carne di unicorno in scatola di ThinkGeek è brillante, un po’ rossa e non approvata da alcuna agenzia governativa”.
Mauro Vecchio