Il Senatore dello Stato di New York Charles Schumer è tornato a parlare dell’indagine che mira ad indagare su un potenziale cartello sugli ebook e ha detto che questo “sembra anche plausibile, ma la soluzione proposta rischia di spazzare via l’attuale industria editoriale come la conosciamo, rendendo la vita ancora più difficile ai giovani autori”.
L’indagine di cui parla è quella che il Dipartimento di Giustizia ( Department of Justice , DoJ) sta conducendo e che vede coinvolti Apple e gli editori Hachette Livre, Harper Collins, Simon&Schuster e Penguin e Macmillan, accusati di aver fatto gruppo per tenere artificiosamente alto il prezzo degli ebook .
Questo sarebbe avvenuto con l’adozione del cosiddetto modello “di agenzia” che affida la decisione del prezzo finale agli editori e non ai rivenditori come pretende invece di fare con il modello wholesale Amazon : un cambio di rotta che sarebbe coinciso con l’ingresso sul mercato di iPad e con un aumento dei prezzi, finora tenuti bassi dalla strategia adottata dal produttore di Kindle.
Dei cinque editori coinvolti, peraltro, Simont&Schuster, HarperCollins e Hachette Book Group hanno rifiutato le accuse, ma già accettato di sottoscrivere un compromesso con Washington in base al quale rimborseranno gli utenti e correggeranno i prezzi.
Tutti gli imputati, poi, riferiscono che – al contrario – il rischio di monopolio si verificasse in precedenza, dal momento che dominava Amazon e che tale rischio, con un ritorno al passato, sarebbe ancora dietro l’angolo.
Dello stesso avviso è anche il Senatore Schumer, che è arrivato a dire che “raramente ho visto un’indagine che così male serve gli interessi dei consumatori” e che ora ha spiegato come “il modello precedente potrebbe aver portato vantaggi ad Amazon, ma rimane deleterio per gli editori”. Il Senatore vede a rischio la loro stessa sopravvivenza e concreta la possibilità di consentire ad Amazon di rimanere come unica dominatrice del mercato in grado di scegliere a suo piacimento i prezzi.
Se dunque nel breve periodo l’indagine e un ritorno al precedente modello di vendita potrebbe apparire un vantaggio per i consumatori, soprattutto con prezzi più bassi a tutto vantaggio di un settore in continua espansione che è arrivato a valere negli Stati uniti il 15 per cento del fatturato degli editori , “nel lungo periodo – spiega ancora Schumer – l’interesse di questi è la sopravvivenza dell’industria editoriale”. Di conseguenza la causa nei confronti di Apple e dei cinque editori nasconderebbe più possibili pericoli che potenziali vantaggi.
Claudio Tamburrino