Dalle parole ai fatti: dopo i ripetuti richiami emessi in merito ai frequenti episodi di censura online, il governo statunitense ha deciso di imporre sanzioni all’ Iran per la cortina digitale messa in piedi nel corso degli ultimi anni dalle autorità di Teheran.
Il Dipartimento di Stato, attraverso il sottosegretario di Stato per la diplomazia e gli affari pubblici, ha così annunciato le sanzioni comminate a quattro individui iraniani e a cinque organizzazioni affiliate al governo guidato da Ahmadinejad, tra cui agenzie pubbliche e società private considerate responsabili di “aver limitato l’accesso ai media bloccando le trasmissioni via satellite e restringendo la connessione a Internet”, oltre ad aver condotto una sistematica repressione nei confronti della carta stampata e dei giornalisti.
Tra le agenzie governative sanzionate figurano il Ministero della Cultura e del Consiglio Islamico , il Consiglio di Supervisione della Stampa, il Centro per l’investigazione del Crimine Organizzato, tutti accusati di supportare l’attività di identificazione degli utenti che pubblicano “materiale offensivo” nei riguardi del governo. Tra i responsabili della stretta censoria, è citato il ministro delle comunicazioni in persona, Reza Taghipour.
Come ha spiegato la portavoce del Dipartimento di Stato Victoria Nuland, la Casa Bianca intende squarciare “il velo elettronico che esclude i cittadini iraniani dal resto del mondo”. Secondo le indagini di Washington, infatti, il sistema di tecnocontrollo messo in piedi da Teheran avrebbe proibito , limitato o penalizzato la libertà di espressione e di assemblea di Iran.
Le misure prese dal governo statunitense fanno seguito all’ Iran Sanctions Contained in the Iran Threat Reduction and Syria Human Rights Act ( ITRSHRA ) sottoscritto da Barack Obama nel 2012, in base al quale è vietato ai cittadini statunitensi stringere accordi con le persone e le organizzazioni oggetto delle sanzioni ed è proibito ai membri di tali organizzazioni l’ingresso negli Stati Uniti . Inoltre, tutte gli interessi economici e le proprietà materiali dei soggetti coinvolti saranno sequestrati o congelati.
Cristina Sciannamblo