Da ipotesi messa in campo dalla politica e dalle aziende che si occupano di sicurezza, la cyber-guerra fredda si trasforma in qualcosa di molto più concreto al punto da essere oggetto di colloqui riservati tra Stati Uniti, Russia e comitato per la non proliferazione delle armi dell’ONU. Lo rivela il New York Times citando fonti anonime e non solo vicine alla questione, e parlando di disaccordo tra le parti sul reale obiettivo del disarmo telematico prossimo venturo.
Secondo le suddette fonti, da quando alla Casa Bianca c’è Barack Obama l’approccio alla cyberwar è cambiato, e ora l’amministrazione statunitense riconosce apertamente che c’è stato un vero e proprio armamento tecnologico da parte di varie nazioni, nell’attesa di scatenare una guerra alle infrastrutture della società dell’informazione che risulterebbe devastante e ancor più pericolosa data la scarsa consapevolezza e permeabilità dell’opinione pubblica sull’argomento.
Le cyber-armi come le botnet e le reti malevole opportunamente istruite a colpire certi bersagli sono state dunque l’oggetto di colloqui preliminari tra USA e Russia, colloqui che secondo il vice-direttore dell’ Institute of Information Security di Mosca Viktor Sokolov si sono svolti “in una buona atmosfera” e che hanno costituito solo un momento di un processo che avanza in maniera positiva .
Entrambe le parti (con l’ONU a fare da cornice e stimolo per una decisione a due) sono d’accordo sull’esistenza del problema, mentre a dividerle sarebbe l’obiettivo ultimo dei colloqui. La Russia vorrebbe limitarsi a vedere i colloqui come un mezzo per ratificare una sorta di trattato di “non proliferazione cybernetica” alla stregua di quello scaturito dalla Guerra Fredda dei missili e delle bombe atomiche, ma gli Stati Uniti starebbero pensando anche a incrementare la cooperazione internazionale nella lotta al crimine telematico.
Si tratta di un approccio perfettamente in linea con quello sin qui seguito dagli USA in merito al trattato ACTA contro la contraffazione, che prevede il rafforzamento delle misure di contrattacco cyber-militare come conseguenza dell’inasprimento della lotta al cybercrime . I colloqui, però, sono solo agli inizi: il prossimo round è previsto per il prossimo gennaio, con un discorso da parte di rappresentanti di USA e Russia a un incontro annuale sulla sicurezza che si terrà in Germania.
Alfonso Maruccia