Iridi scansionate in massa e telecamere di sicurezza definitive. Da un lato all’altro dell’Oceano Atlantico si sviluppano strumenti di tecnocontrollo sempre più precisi e inesorabili: serviranno ai governi di Stati Uniti e Regno Unito sia per il monitoraggio del proprio territorio che per future azioni di guerra.
Negli USA la DARPA sta sperimentando un sistema per ottenere la scansione dell’iride di un individuo indipendentemente dal fatto che lo voglia o no. Non basterà non guardare in direzione dell’occhio elettronico, chiamato in principio Panoptes e ora, nelle fasi finali del suo sviluppo, denominato Smart Iris.
Una volta messo a punto potrà ottenere immagini tridimensionali dell’occhio umano e, grazie a un nuovo algoritmo di identificazione in fase di studio, presto dovrebbe essere possibile riconoscere un individuo anche con una sola frazione dell’iride catturata .
Nei prossimi cinque anni l’esercito britannico potrebbe invece avvalersi di un sistema sviluppato dal Defence Science Technology Laboratory (DSTL) che consente di individuare il nemico con precisione estrema riproducendo immagini ad alta definizione che permettano di codificarne il comportamento: “Non è possibile capire chi sia un terrorista – ha spiegato Andrew Seedhouse, ingegnere del DSTL – semplicemente dagli abiti che indossa”.
Per catturare immagini utili nel corso di un test avvenuto nel Regno Unito, è stata montata su un elicottero una fotocamera da 128 megapixel, prodotta dall’azienda canadese PB Labs, capace di inquadrare aree di quattro chilometri quadrati registrando due frame al secondo.
In futuro gli scienziati britannici vorrebbero associare a questa potente fotocamera un modello prodotto dal BAE Systems Advanced Technology Centre di Bristol in grado di restituire una panoramica in dieci lunghezze d’onda in modo da potere individuare oggetti anche se camuffati per confondersi con l’ambiente circostante.
Giorgio Pontico