Energia nucleare per alimentare telecomandi, apparecchi acustici e altri strumenti d’uso comune. Il progetto dell’Università del Missouri mira a fabbricare una batteria che possa rinchiudere la potenza dell’atomo in un oggetto di piccole dimensioni .
Ricorda per certi aspetti la batteria atomica del T-800 anche se Jae Kwon, uno dei professori coinvolti nel progetto, non ha specificato i possibili campi di utilizzo, concentrandosi maggiormente sui particolari dell’accumulatore: “Molta gente alla parola nucleare reagisce con timore, pensa a qualcosa di pericoloso – ha dichiarato – tuttavia fonti di energia atomica sono oggi di uso comune, basti pensare ai pacemaker, ai satelliti orbitanti o ai sistemi subacquei”.
Uno degli ostacoli che si frappongono tra il team di ricerca e il traguardo è la natura del semiconduttore: i precedenti esperimenti con un semiconduttore solido avevano creato problemi che si pensano di bypassare utilizzandone uno in forma liquida. Le radiazioni che danneggiavano la struttura di quei materiali non dovrebbe inficiare la funzionalità dell’omologo fluido.
Nei prossimi mesi dovrebbero essere effettuati i primi test e Kwon ha tenuto a precisare che è stata presentata la domanda per ottenere un brevetto provvisorio. In futuro si spera di aumentare la potenza della batteria e ridurne le dimensioni , che secondo Kwon potrebbero arrivare a essere inferiori rispetto a quelle di un capello umano.
Giorgio Pontico