Un nuovo ordine esecutivo firmato dal presidente statunitense Barack Obama, per cambiare le principali modalità di gestione dei servizi di telecomunicazione nei casi d’emergenza. Dai disastri naturali alla sicurezza nazionale , il codice adottato dal governo di Washington comprende tutte quelle misure che le varie agenzie dovranno rendere operative a mali estremi.
Ad evitare estremi rimedi, i principali network di comunicazione – tra cui ovviamente la rete Internet – dovranno rimanere attivi in caso di attentato terroristico, guerre nucleari o appunto calamità naturali come terremoti e uragani . Il governo federale dovrà in sostanza mantenere la capacità di comunicare sempre e comunque, portando a termine i propri obiettivi in qualsiasi circostanza.
Le varie agenzie a stelle e strisce dovranno così riferire periodicamente al presidente Obama, con test regolari sulle infrastrutture di comunicazione del paese. Bisognerà poi trovare delle linee guida nei casi d’emergenza, in modo da uniformare le pratiche di condotta oltre che aggiornarle alle nuove tecnologie . C’è però una sezione dell’ordine esecutivo – la 5.2 – che ha destato qualche preoccupazione tra gli osservatori.
I vertici della Sicurezza Nazionale dovranno supervisionare costantemente “lo sviluppo, la sperimentazione, l’implementazione e il sostentamento delle misure d’emergenza sui sistemi, compresi i network di comunicazione privati e per fini non-militari”. In pratica, nei casi dichiarati di calamità naturale o pericolo per la sicurezza, il governo statunitense avrebbe il controllo di Internet .
Continuano nel frattempo le pressioni al Congresso per l’immediata adozione di una legge nazionale sulla cybersicurezza. Alla fine dello scorso aprile, gli stessi parlamentari a stelle e strisce avevano mostrato il segnale di via libera al famigerato Cyber Intelligence Sharing and Protection Act (CISPA). Ovvero la proposta che obbligherebbe le società operative su Internet a rastrellare informazioni personali da consegnare alle autorità federali .
A rassicurare l’opinione pubblica ci hanno pensato i vertici della National Security Agency (NSA): l’ intelligence statunitense non leggerà i singoli messaggi di posta elettronica consegnati dai vari operatori, semplicemente interessata all’eventuale presenza di software malevolo . Nel tentativo di bloccare la propagazione di virus provenienti dall’estero nello scenario della cosiddetta cyberguerra.
Nel mentre, i senatori democratici Sheldon Whitehouse e Richard Blumenthal hanno invocato l’immediato intervento del Congresso per prevenire la crescita esponenziale delle minacce informatiche alla sicurezza nazionale. “Sfortunatamente, il settore privato non può agire da solo”, hanno spiegato i due senatori. È per questo che il governo di Washington vuole agire con forza e rapidità.
Mauro Vecchio