Momento di crisi vissuto qualche giorno fa dalla Federal Aviation Administration (FAA), con il sistema En Route Automation Modernization (ERAM) abbattuto da un errore e la conseguente necessità di bloccare il traffico nell’intero spazio aereo statunitense.
Sviluppato dal contractor Lockheed Martin, il sistema ERAM è stato progettato per tracciare le caratteristiche di ogni volo (traiettoria, velocità, altitudine) e valutare la possibilità di collisioni in aria. A ogni velivolo viene assegnata una quantità limitata di dati, e l’approccio ha sempre funzionato come avrebbe dovuto.
L’entrata di un aereo spia U-2 nello spazio controllato dall’unità ERAM di Los Angeles ha pero messo in crisi l’intero sistema, visto che i piani di volo del jet prevedevano svariate entrate e uscite dalla zona di controllo e i dati del volo si avvicinavano molto ai limiti imposti a ERAM.
Il combinato disposto del piano di volo U-2 e l’intervento di un controllore del traffico in carne e ossa per impostare manualmente l’altitudine a 60.000 piedi, ha spinto il sistema a calcolare tutte le possibili altitudini del jet superando la quantità di memoria disponibile per la gestione del volo. Errori di sistema, crash e riavvii sono stati la naturale conseguenza di quella che è stata classificata come una vera e propria falla potenziale di ERAM – anche se piuttosto difficile da sfruttare per intenti malevoli.
Alfonso Maruccia