Roma – Nuovi contrasti negli States sui criteri di assegnazione delle frequenze. Porre come condizione per l’assegnazione – almeno per un blocco – la fornitura di accesso gratuito ad Internet è un proposito che FCC vorrebbe vedere applicato, ma che si sta scontrando con forti pressioni provenienti dall’alto.
“Ritengo che qualcuno possa condividere la mia posizione: è un significativo benefit di interesse pubblico che penso la Commissione dovrebbe prendere in considerazione”, ha detto Kevin Martin, presidente di FCC , ad un incontro che ha preceduto l’ultima assemblea della Sottocommissione Telecomunicazioni .
M2Z Networks Inc. , una startup della Silicon Valley, negli scorsi anni si è proposta per fornire un servizio del genere e ha sollevato l’attenzione del settore, ma questa volta varie forze politiche, nel corso dell’incontro preliminare presieduto da FCC, hanno fatto ostruzionismo: alcuni hanno chiesto di posporre la discussione in merito alla specifica proposta, altri hanno ribadito che, in passato, porre condizioni nelle aste di assegnazione si è rivelata una pratica di scarso successo.
Una delle recenti aste promosse da FCC – ricorda il Wall Street Journal – si è conclusa senza assegnazione perché il vincitore avrebbe avuto l’obbligo di stilare un accordo tecnico con le forze di Polizia e i Vigili del Fuoco per la trasmissione degli avvisi di pubblica sicurezza .
Molti esponenti politici hanno così espresso volontà contraria, ribadendo che imporre vincoli significa amplificare – con conseguente danno economico – la differenza tra chi vince una determinata frequenza e chi ne vince un’altra. Altri hanno maliziosamente sottolineato che, nelle ultime aste, Verizon e AT&T hanno praticamente dominato le acquisizioni.
L’incontro preliminare, dunque, si è concluso con un nulla di fatto: il presidente Martin ha tolto dall’agenda il suo proposito, dichiarando di “voler spostare a luglio la discussione sul punto, cercando maggiore supporto da parte della maggioranza della Commissione”.
Quanto accade negli USA, di riflesso potrebbe rispecchiare anche la situazione italiana. La discussione di simili proposte già in passato non ha mancato di sollevare un certo polverone, scontrandosi con alcune lacune nella definizione delle regole del gioco da parte dell’autorità, e senza dimenticare gli ingenti investimenti fatti dagli operatori già impegnati nel settore. Il miraggio di una connessione wireless gratuita in grande stile – tolte alcune iniziative di nicchia – in Italia sembra avere ogni probabilità di restare tale .
Marco Valerio Principato