Se la Francia confermerà l’intenzione di introdurre a breve una propria Digital Tax gli Stati Uniti sono pronti alla controffensiva. La notizia arriva direttamente da Washington con una dichiarazione attribuita a Robert Lighthizer, Rappresentante per il Commercio.
Annunceremo l’introduzione di alcune sanzioni contro la Francia, sospendendole così come al momento il paese europeo sta sospendendo la raccolta delle tasse.
Digital Tax: dagli USA sanzioni contro la Francia
Insomma, gli USA stanno per mostrare i muscoli, sperando che questo possa intimorire il governo Macron e spingerlo a rivedere la decisione presa. In ballo le centinaia di milioni di dollari (e di euro) che realtà come Google, Facebook, Amazon e altri colossi del mondo online si troverebbero a dover versare nelle casse di Parigi. Imposte calcolate in base ai proventi generati da questi gruppi con la vendita di prodotti e l’erogazione di servizi nel territorio francese.
Della questione si è parlato già nel dicembre scorso quando Trump e i suoi hanno minacciato l’introduzione di dazi fino al 100% sulle importazioni provenienti dal paese transalpino andando a colpire in modo diretto industrie e prodotti quali champagne, capi d’abbigliamento e generi alimentari come formaggi o yogurt.
Di recente si è tornati a discutere di Digital Tax dopo che le trattative tra l’Europa e gli USA per trovare un accordo bilaterale percorrendo la via della diplomazia si sono bruscamente interrotte. Il vecchio continente ha manifestato l’intenzione di proseguire per la sua strada, parlando di una priorità assoluta con l’obiettivo di arrivare a definire una formula entro l’anno, seppur con un approccio graduale. Anche l’Italia è di questo avviso. La Francia dal canto suo si è mossa d’anticipo, approvando già nel 2019 una legge nazionale per trattenere il 3% dei profitti, accendendo così il confronto con la controparte statunitense.