La Federal Trade Comission (FTC) statunitense, secondo indiscrezioni raccolte dal New York Times , promuoverà l’avvio di un’indagine conoscitiva sul misterioso business dei patent troll , organizzazioni e società ripiene di brevetti o che agiscono per conto di clienti terzi con l’unico obiettivo di fare soldi sulla proprietà intellettuale senza produrre o realizzare nulla di concreto.
L’interessamento della FTC – e in particolare del presidente della commissione Edith Ramirez – permetterà di gettare finalmente luce sulle pratiche legali (generalmente ostili) dei troll dei brevetti, soprattutto grazie al potere di coercizione tramite subpoena da usare contro i troll specializzati nel nascondere i veri “mandanti” delle cause che vertono sulla proprietà intellettuale.
Ramirez dovrebbe annunciare presto l’avvio di un’indagine, ma l’interessamento della FTC rappresenta solo l’ultimo tassello di un fuoco di fila notevole nei confronti dei patent troll alimentato dalle denunce delle organizzazioni di attivisti inclusa la “solita” Electronic Frontier Foundation, la politica statunitense e lo stesso inquilino della Casa Bianca Barack Obama .
“I patent troll fanno uso di un modello di business che prova a estocere denaro dagli utenti finali, a cui viene data una scelta difficile: accordarsi fuori dai tribunali per continuare a investire nel proprio business o continuare con una causa potenzialmente superflua”, sostiene una lettera firmata da 19 membri del Congresso e indirizzata al presidente della FTC. Si tratta di “una pratica problematica” che va affrontata di petto.
Alfonso Maruccia